Caso Dossier, Gasparri non arretra su Cafiero de Raho: “Non partecipi ai lavori della Commissione Antimafia”

22 Mar 2024 14:11 - di Federica Parbuoni
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Maurizio Gasparri è tornato a porre, anche in Commissione Antimafia, il tema dell’opportunità della partecipazione ai lavori sul caso dossieraggio del deputato M5S, Federico Cafiero de Raho, già procuratore Antimafia tirato in ballo dal pm della Dna Antonio Laudati, indagato nell’inchiesta di Perugia sugli accessi abusivi. “La partecipazione a questi lavori della Commissione antimafia, sui dossieraggi avvenuti nella procura antimafia, del deputato De Raho, dopo tutte le affermazioni fatte dal dottor Laudati e da molti altri, è assolutamente inopportuna”, ha detto il capogruppo di FI al Senato, manifestando la volontà che le sue parole “restino a verbale”.

Gasparri: “Cafiero de Raho in palese conflitto d’interessi”

“C’è un palese conflitto di interesse, per avere svolto De Raho la funzione di procuratore antimafia”, ha detto ancora Gasparri, nel corso della seduta della Commissione in cui è stato, tra l’altro, audito sul caso dossier il comandante generale della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro. “Il dottor Laudati, in varie testimonianze e con vicende riportate dalla stampa – ha sottolineato Gasparri – dimostra una perfetta connessione tra alcuni fatti che si sono verificati, su cui la Commissione si sta cimentando, e De Raho. E anche nei rapporti con Striano, il quale da atti giudiziari, risulta aver agito nella Dia di Reggio Calabria in inchieste condotte dalla Procura allora diretta dal dottor De Raho”. “Quindi – ha proseguito il senatore azzurro – c’è un palese conflitto di interessi che non può essere ignorato“. “Ognuno farà quello che vuole, ma per coerenza voglio ribadire, perché resti a verbale, quanto già detto all’esterno, nella Commissione in cui questo conflitto d’interesse è evidente e clamoroso e – ha concluso – non può essere sottaciuto”.

Il chiarimento della presidente Colosimo

Dopo l’intervento di Gasparri, la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo ha chiarito che “il tema è stato già affrontato e non c’è alcuno strumento che possa dire o meno a un membro della Commissione se può partecipare ai lavori. Quindi, ferme restando le legittime valutazioni di tutti, non ho poteri sul tema”.

Il Pd tenta la strumentalizzazione, ma viene stoppato

Ne è comunque scaturito un dibattito, nel quale il Pd ha colto l’occasione per strumentalizzare il tema, sovrapponendolo alle vicende baresi. Prendendo le difese di Cafiero de Raho, il senatore dem Walter Verini ha detto che la decisione spetta al deputato pentastellato, facendo poi un commento sarcastico sul fatto che “un’ispezione di accesso che Piantedosi potrebbe stabilire nei confronti di questa Commissione come quella fatta a Bari”. Parole alle quali ha replicato Colosimo: “Ho detto e ricordo che dal 2016 a oggi sono stati 136 gli accessi nei Comuni e spesso seguiti allo scioglimento di società e/o, come in questo caso, a un’ordinanza del Tribunale di prevenzione di Bari che ha deciso di mettere sotto amministrazione giudiziaria una società. Cerchiamo, almeno noi – ha concluso la presidente della Commissione Antimafia – di essere attinenti al tema”.

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