Carter Oblio – Roma

19 Mar 2024 0:01 - di Redazione

Carter Oblio
Via Giuseppe Gioachino Belli, 21 – 00193 Roma
Telefono: 06/39728547
Sito Internet:

Tipologia: tradizionale con spunti creativi
Prezzi: antipasti 13/14€, primi 14/16€, secondi 20/24€; menù degustazione: 5 portate 55€, 7 portate 75€
Chiusura: Lunedì

OFFERTA
Aperto nel 2020, il ristorante Carter Oblio, guidato dallo chef Ciro Alberto Cucciniello, ha sicuramente avuto il merito di aver intrapreso un’attività imprenditoriale in un momento difficile, ma a nostro avviso, dopo due anni di lavoro, ancora non ha trovato la sua vera identità. Non che si mangi male sia chiaro, ma alcuni piatti peccano di un eccesso di ingredienti che li rendono pasticciati e all’atto pratico poco appetibili. Ne è un chiaro esempio il roman ramen, un omaggio sia alla cucina romana che alla famosa pietanza giapponese, in cui in una sorta di brodo di amatriciana (non se ne percepiva affatto il sapore) c’era della pasta lunga fatta in casa cacio e pepe (a simulare i noodles), del guanciale croccante, mezzo uovo marinato (a ricordare la carbonara), un carciofo alla romana e un pezzo di carne, per un insieme che non ricordava né l’uno né l’altro e con alcune presenze (vedi carciofo) velleitarie. In attesa del nostro antipasto, l’anatra nello stagno, siamo stati accolti da una discreta scapece di ombrina servita in un piccolo bicchiere da shot, con le note agrodolci a prevalere: la suddetta anatra, invece, era tagliata a fettine sottili servite in un brodo che voleva ricordare lo stagno, per l’appunto, accompagnata da foglie di cavolo nero, funghi e scorzanera. Tra i primi è andata meglio con i plin in brodo (in realtà dei grandi ravioli) ripieni di baccalà con ceci e un lieve sentore di nocciole. Molto buona la faraona al caffè, con galletti all’orzo e crema di patate alla camomilla, in cui le varie parti dell’animale erano preparate in modi differenti, tutti appaganti. In chiusura un dolce composto da una cialda croccante ripiena di crema al mascarpone e pezzetti di cachi alla brace che si percepivano poco, con accanto un “funghetto” al sapore di marroni, seguito da un caffè leggermente sottoestratto e dall’aroma non particolarmente convincente.

AMBIENTE
Arredo essenziale, ispirazione nordica e atmosfera calda. D’estate c’è un bel dehors antistante il locale.

SERVIZIO
Cortese ma troppo impostato e a volte eccessivamente cordiale da risultare poco spontaneo.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net

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