Biden mostra le unghie: Trump (che non nomina) è un pericolo per l’America. E su Gaza scavalca Israele
“Lo stato dell’Unione è forte, e si sta rafforzando ulteriormente”. Sono le prime parole pronunciate dal presidente Usa Joe Biden nel suo il suo terzo discorso alle Camere riunite del Congresso federale (1 ora e 7 minuti). L’ultimo prima delle presidenziali in programma a novembre, che lo vedranno affrontare ancora una volta il predecessore Donald Trump. Dipinto (senza mai pronunciare il nome) come il nemico numero uno della democrazia. La prima stoccata riguarda l’età avanzata dei due contendenti. “Il problema non è la nostra età ma quella delle nostre idee”, ha detto attaccando il tycoon che “ha la mia stessa età ma vede le cose in modo diverso”. Accusa il suo predecessore di aver sposato “il risentimento, la vendetta e la punizione”. E di aver messo a rischio la libertà in patria e all’estero.
Biden sfida Trump: il problema non è la nostra età
Biden, 81 anni, il candidato alla Casa Bianca più anziano della storia degli Sati Uniti, con indici di popolarità molto bassi, sa di giocarsi tutto per dimostrare alla nazione e ai detrattori di essere all’altezza dell’impresa. Ha scelto intervento ultra-elettorale da toni ruvidi e molto duri all’indirizzo dei repubblicani. Un discorso infuocato e a tutto campo dalla politica interna, con la rivendicazione dei successi della sua amministrazione agli scenari internazionali. Biden ha rivendicato di aver rafforzato l’economia e protetto i diritti civili. A cominciare dall’aborto. “Nel 2024 chi si vanta di aver ribaltato la sentenza sull’aborto Roe v. Wade scoprirà ancora quanto potere hanno le donne e vinceremo ancora, come nel 2022 e nel 2023”, ha detto il presidente Usa, promettendo di ripristinare la Roe vs Wade come legge del Paese.
Aborto, diritti civili, economia
E ancora riflettori puntati sull’assistenza sanitaria (ha promesso di abbassare ulteriormente i prezzi dei farmaci), la cancellazione del debito studentesco e l’attacco alle grandi aziende e miliardari, “che finalmente dovranno pagare la loro giusta quota”. Sulla questione molto sentita del confine, come prevedibile, il presidente ha rigettato sui repubblicani l’accusa di stallo. “Ho proposto una legge bipartisan. Votiamola. Votatela”, ha detto sollevando le proteste dei repubblicani. Più volte il discorso del presidente è stato interrotto dai fischi e le proteste dei deputati di estrema destra. Una risposta emotiva – ha detto lo speaker repubblicano Mike Johnson – perché è stato un discorso “assolutamente di parte e pieno di informazioni che erano oggettivamente non vere”.
“Con la Cina stiamo vincendo sul piano economico”
Biden ha dedicato molto spazio alle principali crisi internazionali e al confronto strategico con la Cina, che gli Usa – ha detto – stanno vincendo sul piano economico. Sull’Ucraina il primo messaggio è per Putin: “gli Stati Uniti non si tireranno indietro, io non mi tirerò indietro. Se gli Stati Uniti si tirano indietro l’Ucraina è a rischio, l’Europa e a rischio, la democrazia è a rischio”. Kiev sconfiggerà Putin “ma solo con le nostre armi”, ha detto il presidente Usa, convinto che il leader del Cremlino “non si fermerà all’Ucraina”.
Trump è sottomesso a Mosca
La guerra russo-ucraina è anche terreno di scontro con Trump, accusato ancora una volta di volersi sottomettere a Mosca e di avere sull’Alleanza atlantica posizioni ‘pericolose e inaccettabili”. Sul fronte mediorientale il presidente Usa ha picchiato duro annunciando nuove iniziative su Gaza senza aspettare il via libera di Netanyahu. “Israele ha la responsabilità fondamentale di proteggere i civili innocenti a Gaza. Questa guerra ha avuto un costo in termini di civili innocenti maggiore di tutte le precedenti guerre a Gaza messe insieme”, ha detto Biden citando i numeri della tragedia in corso. “Più di 30mila palestinesi uccisi e la maggior parte non sono di Hamas. Migliaia e migliaia sono donne e bambini innocenti. Ragazze e ragazzi sono rimasti orfani. Quasi 2 milioni di palestinesi sono sotto bombardamenti o sfollati. Case distrutte, quartieri in macerie, città in rovina. Famiglie senza cibo, acqua, medicine. È straziante”.
Presto la realizzazione di un porto a Gaza per gli aiuti
Poi l’annuncio della realizzazione di un porto a Gaza per l’arrivo di aiuti umanitari. “Stasera darò ordine alle forze armate statunitensi di condurre una missione di emergenza per creare una banchina temporanea nel Mediterraneo, sulla costa di Gaza. Che possa ricevere grandi navi che trasportano cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei ma non ci saranno truppe americane sul campo”