Beatrice Venezi incanta la platea a Cagliari: la sua Tosca travolge e offusca i contestatori pro-Palestina (video)

16 Mar 2024 14:04 - di Bianca Conte
Beatrice Venezi

Con piglio sicuro, alla guida di solisti e orchestra appassionanti, con un lettura rispettosa della partitura e forte di una sinergia a orologeria tra protagonisti in scena, luci, scenografia e regia, Beatrice Venezi è tornata sul podio e dal Lirico di Cagliari ha riacceso le luci su Tosca in un omaggio a Puccini, geniale compositore, omaggiato nel centenario della sua scomparsa da una travolgente messinscena di una delle sue opere più celebrate e amate nel mondo. A lei il compito di dirigere l’Orchestra, il Coro del Teatro Lirico di Cagliari e il Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, a sei anni dall’ultima rappresentazione. Secondo titolo della stagione, lo spettacolo di ieri al teatro sardo, ha firmato con successo il ritorno sul podio, al suo debutto nel titolo, della Venezi: ed è stata un’esplosione di entusiasmo e di emozioni quelle che il pubblico, accorso numeroso, ha tributato al direttore d’orchestra a suon di applausi e ovazioni.

Con la Tosca, Beatrice Venezi incanta e travolge il pubblico del Teatro Lirico di Cagliari

Un incastro a orologeria che ha funzionato alla perfezione nella messinscena di ieri del capolavoro di Puccini, melodramma in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, tratto dal dramma La Tosca di Victorien Sardou, e musica di Giacomo Puccini. Secondo appuntamento con l’opera della Stagione lirica e di balletto 2024. E il primo dei due omaggi che il Teatro Lirico ha rivolto alla memoria del compositore lucchese a cent’anni dalla morte. O meglio, all’opera che più generosamente di altri titoli del compositore, traduce in duetti e arie passione e pathos che guidano il racconto. Il plot, come noto, è incentrato sulla tormentata storia d’amore tra la cantante Floria Tosca e il pittore Mario Cavaradossi (Murat Karahan), i cui destini sono travolti dagli eventi storici e dai conflitti politici della Roma pontificia.

Commozione e applausi in sala: il ritorno sul podio di Beatrice Venezi nel segno di Puccini è un successo

A declinarsi ed esaltare la punteggiatura della messinscena, come già detto rispettosa della partitura, solisti, orchestra, il coro diretto da Giovanni Andreoli e il coro delle voci bianche del Conservatorio preparato da Francesco Marceddu, che hanno conquistato il favore del pubblico. Pubblico che non ha mancato di tributare il proprio apprezzamento a tutti i professionisti sul palco. Tutti: dal direttore d’orchestra sul podio,. Ai solisti; ai componenti del coro, ai maestri dell’ensemble, protagonisti di performances esaltate dalla bella regia di Pier Francesco Maestrini, già collaudata e apprezzata al Teatro Lirico di Cagliari nel 2019, stavolta ripresa da Daniela Zedda.

Tosca, eterno simbolo dell’amore che sfida la morte

Figura centrale – spiega l’Ansa tra gli altri commentando lo spettacolo – il Barone Scarpia, «ben impersonato da Ivan Inverardi, malvagio e temuto capo della polizia, simbolo del potere, arieggia per tutta l’opera in un gioco di ombre. E dove tutto appare avvolto dalle nubi. Il pubblico si è immerso tra le atmosfere della Roma dell’Ottocento, omaggiata con grande maestria dalle proiezioni di Juan Guillermo Nova. Sue anche le scene in un intreccio tra linguaggio pittorico, architettonico e l’estetica musicale». E, naturalmente, Tosca, incarnata dalla voce poderosa di Veronika Dzhioeva: eterno simbolo dell’amore che sfida la morte.

E a sipario calato esplode la contestazione pro-Palestina…

Il terzo atto, con l’incantevole scena della Roma che si sveglia, si apre con la nitida voce del pastorello, Andrea Rossino, che in lontananza canta uno stornello romanesco. Calorosi applausi, questa sera si replica alle 19. Poi, a spettacolo concluso, l’immancabile nota di colore. Ma stavolta le luci livide. Le tonalità cupe. E la vigorosa incastonatura delle proiezioni che sfidano accademismi e ortodossia di illustri precedenti, non c’entrano nulla. Come riferisce l’Unione sarda proponendo anche le immagini di quel momento (clicca qui per vedere il video linkato), a spettacolo terminato in platea e dalle logge sono spuntate bandiere nere, bianche, verdi e rosse. Volantini e slogan in difesa del popolo palestinese. «”Palestina libera”, hanno urlato alcuni tra il pubblico, srotolando e sventolando le bandiere. Mentre altri uscivano dal teatro», scrive il quotidiano sardo. Precisando che Beatrice «Venezi era appena uscita quando è esplosa la protesta»…

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