Antisemitismo, allarme di Piantedosi: dilaga l’odio, anche sul web. Arrestati 26 terroristi internazionali

14 Mar 2024 18:17 - di Redazione
Piantedosi terrorismo

La minaccia terrorismo e la piazza digitale e i rischi e le insidie che nasconde, al centro dell’intervento del ministro Piantedosi impegnato nel question time al Senato. Il numero uno del Viminale ha parlato del pericolo terrorismo alimentato anche da una «preoccupante recrudescenza del sentimento anti-israeliano», emersa dal «monitoraggio delle piazze digitali»: un innalzamento dell’asticella a cui, specie dopo il 7 ottobre, ha corrisposto un’attenzione e un impegno da parte delle forze dell’ordine elevati all’ennesima potenza.

Terrorismo, Piantedosi: «Preoccupante recrudescenza anti israeliana nelle piazze digitali»

Dunque, il ministro Piantedosi nel question time al Senato aggiorna sulle strategie offensive della minaccia terroristica e sulle tecniche e l’impegno delle forze dell’ordine messo in campo a più livelli per neutralizzarne le minacce. E avverte: sono «oltre 28.000 gli obiettivi sensibili in Italia in base a una ricognizione, compiuta dopo il 7 ottobre. Di questi – puntualizza a stretto giro – 205 sono riconducibili a Israele». E si tratta in prevalenza «di sedi diplomatiche o centri religiosi». E non è ancora tutto purtroppo. «Dal monitoraggio delle piazze digitali, inoltre, a oggi – precisa il ministro – emerge una preoccupante recrudescenza del sentimento anti-israeliano».

Piantedosi: «A oggi 26 arresti per terrorismo internazionale e 95 allontanamenti»

Pertanto, sottolinea Piantedosi in Senato, l’attività di controllo contro il rischio di infiltrazione terroristica in Italia e l’impegno delle forze dell’ordine sono testimoniate dai risultati, conseguiti dall’attività di contrasto che, rende noto il ministro, «dal 2023 a oggi, ha portato all’arresto di 26 soggetti per terrorismo internazionale». Non solo, aggiunge il titolare del Viminale: «La stessa attività di contrasto ha anche consentito, nello stesso periodo, di eseguire provvedimenti finalizzati all’allontanamento dal territorio nazionale di 95 soggetti, ritenuti pericolosi per la sicurezza. 45 dei quali dal 7 ottobre scorso».

Crosetto: «Sospeso il trasferimento di armi a Israele dopo il 7 ottobre»

E su quanto accaduto immediatamente dopo il 7 ottobre, è intervenuto anche il ministro Crosetto, che nel corso del suo intervento, in un passaggio ha sottolineato: «Dopo il 7 ottobre non sono state concesse nuove autorizzazioni dall’Unità per le autorizzazioni dei materiali d’armamento (Uama) per il trasferimento di armi in Israele, determinando una sospensione che prosegue tuttora. Anzi – ha anche aggiunto – la sospensione è stata definita in questo senso tempestiva e incisiva. Le licenze autorizzate prima del 7 ottobre erano già state in gran parte utilizzate. Su quelle già autorizzate prima e non ancora utilizzate, l’Uama ha già fatto verifiche caso per caso e non riguardano materiali che possono essere impiegati con ricadute sui civili a Gaza», ha riferito il ministro della Difesa al question time al Senato.

Passaporti impossibili: la precisazione del ministro e i nuovi dati

Ma Piantedosi nel corso del suo intervento in Senato non si è soffermato solo sull’impegno sul campo delle forze dell’ordine declinato alla minaccia terroristica e al problema sicurezza. Dopo le polemiche delle scorse settimane sui “passaporti impossibili”. E le interminabili attese per concessione e rinnovi, il ministro dell’Interno, rispondendo a un’interrogazione di Maurizio Gasparri, ha tenuto a precisare intanto che «lo straordinario impegno (delle questure) è comprovato dal rilascio nel 2023 di 2.750.000 passaporti. Ossia un milione in più rispetto a tutti gli anni del periodo pre-pandemico».

«Dalla prossima settimana agenda on line prioritaria in tutta Italia»

Sottolineando contestualmente che «i dati di quest’anno – ha ricordato Piantedosi – mostrano un trend in ulteriore miglioramento. Sono stati emessi circa 250mila passaporti al mese. Mentre nei primi 12 giorni di marzo ne sono stati emessi 113mila. Con la previsione di chiudere il mese con oltre 300mila documenti rilasciati». Mentre, «per venire incontro ai cittadini che hanno esigenze di un rilascio urgente del passaporto, legato, cioè, a motivi di salute. Studio. Lavoro. E turismo, è già operativa in 52 province “un’agenda on line prioritaria“». Pertanto, ha concluso il ministro sul punto, «a partire dalla prossima settimana le nuove modalità operative dedicate a tali esigenze saranno adottate in tutto il territorio nazionale. Confidiamo, in tal modo, di realizzare una progressiva riduzione dei tempi di attesa».

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