Vergogna a Bari, imbrattati i manifesti in ricordo di Pinuccio Tatarella. Il nipote: gesto oltraggioso e vile

12 Feb 2024 20:42 - di Redazione
Tatarella

I manifesti affissi in Corso Italia a Bari per il 25esimo anniversario della morte di Pinuccio Tatarella, sono stati imbrattati con della vernice nera che ha reso illeggibile la frase che accompagnava il volto del politico italiano. Chi ha commesso l’atto vandalico ha anche coperto con delle croci gli occhi dell’esponente del Movimento sociale italiano. «Si tratta di un oltraggio vergognoso che preferisco non commentare», dichiara Fabrizio Tatarella, nipote di Pinuccio e presidente della Fondazione intitolata allo zio. «Purtroppo – aggiunge – bisogna prendere atto che al giorno d’oggi esistono ancora delle persone che evidentemente usano la lotta politica cercando di offendere chi non c’è più e non può difendersi. Mi auguro che tutte le forze politiche prendano le distanze da questo vile gesto compiuto a qualche giorno di distanza dai 25 anni dalla scomparsa di Pinuccio ricordato con un convegno a Roma alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella», conclude.

Bari, imbrattati i manifesti in ricordo di Pinuccio Tatarella

Eppure, proprio sottolineando l’operato ecumenico e l’importanza di una sinergia votata alla pacificazione e all’armonia, appena tre giorni fa (il 9 febbraio ndr), sempre Fabrizio Tatarella, in qualità di vicepresidente della Fondazione intitolata a suo zio Giuseppe Tatarella, a 25 anni dalla scomparsa di uno dei fondatori di Alleanza Nazionale, a margine della commemorazione e della deposizione di fiori davanti alla lapide che lo ricorda al porto di Bari, al giornalista che gli chiedeva se oggi potrebbe servire un “ministro dell’Armonia” – come si autodefinì il vicepresidente del Consiglio del primo governo Berlusconi – rispondeva: «Serve sempre la sua “guida”».

Il nipote: «Gesto oltraggioso. Dopo 25 anni mio zio è ricordato ancora con affetto perché guardava al bene comune»

E ancora. «Serve sempre una persona che sia in grado di mettere d’accordo tutti per raggiungere quello che Pinuccio definiva il bene comune. Al di là degli schieramenti. Per questo è stato stimato anche a sinistra e dalle opposizioni, perché era una persona che andava oltre le posizioni di parte e di partito – ha ribadito in quell’occasione Fabrizio Tatarella –. Perché la politica è la più alta forma di volontariato. E significa impegnarsi non per sé stessi, ma per il prossimo e per il bene comune… Per questo è ricordato dopo 25 anni con tanto affetto. Penso che sia una cosa più unica che rara». Una lezione che, evidentemente, chi ancora insiste nelle sfregio e nella provocazione ostile, dimostra di non aver neppure minimamente assimilato…

 

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