“Suprematista bianco, razzista, colonialista”: povero Montanari, processato a Siena dai compagni

21 Feb 2024 10:39 - di Alessandra Parisi

Ironia della sorte, corto circuito della sinistra tradita dall’ideologia woke di cui è paladina. Deve essere stato un duro colpo per Tomaso Montanari, portabandiera dell’antifascismo militante, essere contestato e processato come il peggiore dei razzisti, colonialisti, addirittura ‘un suprematista bianco”. È successo ieri al taglio del nastro dell’anno accademico dell’Università per Stranieri di Siena che il professore presiede. A rovinare la giornata dedicata all’inclusione, all’abbattimento delle barriere fra i popoli, alla storia dei “crimini coloniali dell’Italia” e lo specchiato curriculum di militante rosso del prof,  un gruppo di manifestanti  armati di kefiah e bandiere palestinesi.

A Siena Montanari contestato dai pro Palestina

Guidati, neanche a dirlo, da  Karem Rohana, l’influencer pro Hamas e attivista anti-Israele. Noto per i suoi ‘democratici’ messaggi via social. Per le vibranti accuse contro il «regime di apartheid» perpetrato da Gerusalemme ai danni di Gaza. Per aver esaltato la mattanza del 7 ottobre. Per l’amicizia, corredata di foto con la relatrice speciale dell’Unrwa, Francesca Albanese, fieramente anti-ebraica. Con la consueta baldanza democratica i militanti hanno interrotto la lezione e messo alla sbarra il rettore. In un video circolato in rete, si vede Montanari alle prese con i filopalestinesi in un concitato scambio di battute. I pro-Gaza, poco prima, avevano interrotto anche l’intervento del ministro dell’Università, Anna Maria Bernini.

“Suprematista bianco, colonialista e razzista”

Il povero rettore anti-meloniano doc, icona della crociata ideologico-esistenziale contro i fasci nascosti al governo, viene accusato di razzismo e apartheid. La colpa del compagno Montanari? Intelligenza con il nemico. Non ha boicottato con fermezza le università israeliane. Le manifestazioni di dissenso messe in pratica dalla sua Università sono “ridicole”, è l’accusa di Rohana che guida il plotone. “Il dissenso interno c’era anche nell’Italia fascista e nella Germania nazista. Non è una scusa per farci accordi”.  Con scarso successo Montanari articola la sua difesa. “Nel mio discorso da rettore, pronunciato di fronte alla ministra dell’Università e alle autorità, ho detto che ‘tutta la nostra comunità accademica chiede un immediato cessate il fuoco a Gaza’…”.

La difesa del rettore beffato dai suoi compagni

Poi ha spiegato di non aver aderito al boicottaggio per “senso di autonomia”. “Le università  sono sempre luoghi di dissenso da tutelare e promuovere”. Sorpreso e imbarazzato dall’attacco dei pro-Palestina cerca la pace. Per non fare identificare i contestatori rimasti nell’atrio, ha abbandonato la cerimonia. Non sporgerà denuncia – ha assicurato alla Digos, “nonostante che io fossi stato definito ‘suprematista bianco, razzista, colonialista’… Una vera beffa per il Rettore, quello che vuole aprire la testa dei fascisti con la scuola giusta, essere processato proprio d a giovani allevati da maitre à penser come lui.

Commenti

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  • Francesco Paolo 21 Febbraio 2024

    quando decidete di boicottare le trasmissioni politiche della 7;non se ne puo’ piu’.La critica in democrazia e’ piu’ che legittima . ma, siete diventati dei masochisti assorbite di tutto.il rapporto temporale e’ scandaloso;unne’la par condicio Con questi avversari politici sfida e risposta in alternativa RIEN DE RIEN.