Studente sospeso a Modena, la sinistra scomoda pure la Regione contro la preside ‘autoritaria’

5 Feb 2024 13:46 - di Sara De Vico

Siamo tutti Damiano” (non dei Maneskin), talmente tutti che lo studente dell’istituto tecnico Barozzi di Modena è diventato il nuovo eroe della sinistra, giovanile e non solo. Per lui Ds-Verdi- 5Stelle hanno già scomodato il Parlamento e il ministero dell’Istruzione. Ora arriva la richiesta di lumi avanzata alla giunta regionale dell’Emilia Romagna. Il caso nasce dalla sospensione di 12 giorni decisa dal dirigente scolastico per l’intervista che lo studente, Damiano Cassanelli, rappresentante di istituto, ha rilasciato il 12 novembre alla Gazzetta di Modena, in occasione di uno sciopero studentesco non autorizzato dalla scuola. Apriti cielo è scattato il processo al preside autoritario. Sotto la scuola da giorni è partita la protesta militante: “Je suis Damiano’, T shirt, striscioni, cartelli, in solidarietà al compagno di scuola. Lo studente diciottenne, diventato una star, non ha lesinato nuove dichiarazioni, parlando di situazione grave e promettendo di continuare a studiare lo stesso, come consigliano mamma e papà.

Studente sospeso, il Pd scomoda la Regione Emilia Romagna

L’ultima strenua difesa del campione arriva dal Pd modenese che interroga la giunta emiliana per fare chiarezza sull’agire della dirigente scolastica. I consiglieri Luca Sabattini e Francesca Maletti e Palma Costi chiedono di valutare se gli interventi “corrispondano all’applicazione corretta ed equilibrata di quanto stabilito dallo ‘Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”. Nel nome della libertà di espressione, i dem scalpitano preoccupati del “precedente pericoloso” che andrebbe a ledere un diritto fondamentale degli studenti. Con buona pace dell’autonomia scolastica, invocata a fasi alterne, a seconda dei casi.

Pd-5Stelle e Verdi interrogano Valditara: precedente pericoloso

La “punizione ingiusta” è finita in Parlamento. Dopo la richiesta del ritiro immediato della sanzione dalla Cgil modenese, Verdi, Sinistra e 5Stelle hanno cavalcato il caso del povero studente criminalizzato dalla preside. Che ha avuto la sfrontataggine di esercitare un suo diritto con una scelta, quella della sospensione, largamente condivisa. A scendere in campo anche la portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera, Stefania Ascari. I parlamentari dem di Modena hanno chiesto l’intervento del ministro Giuseppe Valditara. Che ha verificato i fatti ma, naturalmente,  non ha soddisfatto i richiedenti.

Il ministero: sospensione decisa a larga maggioranza

“Chiediamo al ministro – si legge nell’interrogazione – quali accertamenti intenda assumere al fine di fare chiarezza sulla vicenda che coinvolge l’istituto e, in particolare, lo studente Damiano Cassanelli.” Puntuale arriva la riposta di viale Trastevere. Il dipartimento dell’Istruzione ha assunto informazioni dall’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna e ha verificato che la sospensione di dodici giorni  è stata decisa a larga maggioranza dal Consiglio d’istituto, organo rappresentativo di tutte le componenti scolastiche. Non è stato dunque un atto di imperio del dirigente scolastico, ma una scelta partecipata.  «Qualora lo studente – si legge nella nota del ministero  – si ritenesse leso nei suoi diritti potrà appellarsi all’organo di garanzia istituito presso l’Ufficio scolastico regionale, che provvederà a valutare la conformità della sanzione al regolamento d’istituto e la correttezza della procedura”. Il legale dello studente santificato, però, ha dichiarato di aspettarsi ‘molto di più’ dal ministro.

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