Si ferma l’eurofollia sui pesticidi in agricoltura. Meloni: “E’ una vittoria anche italiana”

6 Feb 2024 16:24 - di Adriana De Conto
Pesticidi

“È una vittoria anche italiana l’annuncio della Commissione europea del ritiro della proposta legislativa sui pesticidi“. Il premier Meloni evidenzia come ancora una volta l’Italia abbia tracciato la rotta in materia, in sintonia con il mondo agricolo e produttivo. L’annuncio di  Ursula von der Leyen del passo indietro della Commissione europea sui pesticidi di fronte alle proteste dei trattori fa esultare la  presidente del Consiglio e tutto il centrodestra. “Fin dal suo insediamento, infatti, il governo italiano sta lavorando in Europa, con grande concretezza e buon senso, per tracciare una strada diversa da quella percorsa finora; e coniugare produzione agricola, rispetto del lavoro e sostenibilità ambientale. Proseguiremo in questa direzione”.

Pesticidi, Meloni: “La retromarcia Ue è una vittoria anche  italiana”

La presidente Ursula von der Leyen ha annunciato che si appresta a ritirare la proposta di regolamento Sur (Sustainable Use Regulation), mirata a promuovere l’utilizzo sostenibile dei pesticidi in agricoltura. Un dossier al centro delle discussioni da mesi. Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida fa notare come la Commissione Ue abbia recepito le proposte dell’Italia. “Bisogna limitare ulteriormente gli agrofarmaci solo quando si è in grado di proteggere le produzioni con metodi alternativi. Abbiamo contrastato, dal primo giorno, un approccio ideologico sul tema che avrebbe avuto un effetto devastante sulle produzioni e limitatissimo sull’ambiente. Le politiche pragmatiche del nostro governo in Italia e in Europa stanno portando i primi frutti. Recuperare i disastri di anni di politiche irrispettose della produzione e del lavoro agricolo richiederà tempo. Ma la strada intrapresa è quella corretta”, conclude il ministro.

Foti: “FdI coerente”. Fidanza: “L’Italia porta a casa un risultato fondamentale”

Una strada corretta e coerente. “La coerenza che manca alle opposizioni è invece parte fondante dell’azione del governo Meloni e delle misure prese dal ministro Lollobrigida. Che hanno sempre supportato le istanze degli agricoltori”, commenta il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti. Esulta il capodelegazione di FdI-Ecr, Carlo Fidanza, che evidenzia il lavoro del governo Meloni. Grazie al quale è tramontata “un’altra delle eurofollie green di Timmermans contestate in questi giorni dagli agricoltori. I pesticidi entro una certa soglia sono indispensabili per garantirci il cibo che ci serve. E in Europa inquiniamo molto meno che nel resto del mondo. Limitarli sarebbe stato un suicidio per la nostra produzione e un controsenso ambientale che solo gli eco-talebani non riescono a capire. L’Italia porta a casa un risultato fondamentale”.

Pesticidi, Rampelli: “Il tempo dell’autoreferenzialità di Bruxelles è finita”

Il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia precisa che “la decisione del presidente della Commissione europea Von Der Leyen di ritirare il regolamento sui pesticidi è una prima importante vittoria frutto della sinergia tra il Governo Meloni e il mondo agricolo produttivo. Settore strategico dell’economia nazionale e carta d’identità della nostra capacità attrattiva sui mercati internazionali. Il tempo dell’autoreferenzialità è di Bruxelles inizia a tramontare, si difendono gli interessi nazionali evitando di regalare quote di mercato a soggetti extra europei. Un evidente cambio di passo rispetto ai governi del Pd. Primi passi verso una ripresa di centralità del nostro mondo produttivo”.

Il dietrofront della Ue: cosa prevedeva il regolamento ritirato

Un dietrofront quasi clamoroso quello della Commissione Ue. Presentato nel giugno del 2022, il regolamento Sur aveva l’obiettivo di tutelare la biodiversità, l’ambiente e la salute riducendo l’uso e il rischio dei pesticidi chimici. L’obiettivo fissato era quello di dimezzare l’utilizzo dei pesticidi entro il 2030. In base al testo, ogni Stato avrebbe avuto un proprio obiettivo nazionale in base ai valori calcolati dalla Commissione europea: per l’Italia sarebbe stato il 62 per cento per il consumo totale dei prodotti fitosanitari; e del 54 per cento del consumo delle sostanze più pericolose rispetto alla media che era stata determinata nel nel triennio 2015-2017. Il Regolamento Sur prevedeva inoltre il divieto di utilizzo dei pesticidi in tutti i territori sensibili come le aree naturali protette, i siti della rete Natura 2000 e le aree dove è stata accertata la presenza di insetti impollinatori a rischio estinzione.

Procaccini: “Cade un pilastro del Green Deal”

“Cade così un pilastro del Green Deal – commenta l’europarlamentare di Ecr Procaccini – eretto in questi anni dalle politiche di Socialisti e Verdi; capeggiati da Frans Timmermans, i cui regolamenti hanno scatenato la rivolta degli agricoltori europei. Nessuno contesta la necessità di contrastare l’abuso dei fitofarmaci. Ma neanche è possibile immaginare di farne a meno, se non al prezzo di un grave rischio sanitario; oltre che di un danno alla produzione agricola continentale. Esponendola, tra l’altro, all’ingiusto vantaggio competitivo delle coltivazioni extra Ue”.

 

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