Scuola, altro che banchi a rotelle: via libera al Ddl sicurezza contro le violenze sui prof. Cosa prevede

28 Feb 2024 15:57 - di Prisca Righetti
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La scuola chiama, il governo risponde: dal Senato arriva il via libera definitivo dell’Aula al Ddl con modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico. I voti a favore sono stati 88 e gli astenuti 65. Nessun voto contrario. E una motivazione profonda alla base: quella sancita da un disegno di legge che testimonia la volontà di costruire una scuola più sicura, inclusiva e rispettosa, lanciando un segnale chiaro: lo Stato non può tollerare o girare lo sguardo rispetto a gesti di violenza contro chi ha il compito di educare e formare le future generazioni. A illustrarne contenuti e finalità, al di là degli aspetti più meramente tecnici, è intervenuta allora il sottosegretario all’Istruzione ed al merito, Paola Frassinetti, che ha seguito il provvedimento a Palazzo Madama, e commentato: «Finalmente un segnale concreto per tutelare docenti e tutto il personale scolastico con l’approvazione al Senato del ddl contro manifestazioni di violenza esercitata dagli studenti, ma anche dai loro familiari».

Scuola, semaforo verde per il Ddl sicurezza. Frassinetti: un segnale tangibile di tutela per i prof

«Il provvedimento – ha quindi proseguito la Frassinetti – composto da 7 articoli, istituisce l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico (art. 1), includendo a livello di informazione e sensibilizzazione apposite iniziative di comunicazione istituzionale da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito (art. 2), e introduce la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico». Ed entrando poi negli aspetti logistici del provvedimento, il sottosegretario all’Istruzione e al merito sul Ddl votato oggi ha anche aggiunto: «Inoltre modifica il codice penale prevedendo specifiche aggravanti di pena qualora la violenza sia effettuata nei confronti di dirigenti scolastici o personale docente, educativo e amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola. Dopo tanti episodi di intimidazione e violenza accaduti negli ultimi tempi, finalmente un segnale tangibile di tutela verso chi ogni giorno si impegna a educare i nostri giovani a scuola».

Della Porta (FdI): «La violenza contro i docenti è un problema a cui il governo risponde»

Un mondo in cui, allo stato dei fatti puntualmente registrati dalla cronaca ed entrati di diritto nel dibattito politico e sociale, il senatore di Fratelli d’Italia, Costanzo Della Porta, ha opportunamente rilevato che «le violenze e le aggressioni a danno di insegnanti sono una vera e propria emergenza a cui il governo Meloni, con il ddl Sicurezza personale didattico, risponde in modo tempestivo. I fenomeni di questo tipo sono diffusi e in crescita. La scuola è un’istituzione che va custodita e difesa ed è per questo che con il provvedimento approvato oggi si dà un chiaro segnale. Occorre costruire una vera collaborazione tra scuola e famiglia per risolvere alla radice il problema».

Spinelli (FdI): «La scuola torni ad essere luogo dove regna rispetto regole e istituzioni»

Dunque, dopo l’esame della commissione Istruzione che aveva confermato il testo già approvato dalla Camera, il Ddl sicurezza scuola entra nel vivo. E dispone una serie di misure e iniziative mirate ad arginare un fenomeno che negli ultimi tempi ha dato segnali di recrudescenza e aumento preoccupanti. Inducendo il governo a intervenire sia sul fronte pedagogico ed etico, che da un punto di vista giuridico. Un intervento strutturale necessario affinché la scuola torni ad essere, pienamente, un luogo di formazione in cui vigono il rispetto delle regole e delle istituzioni. Per questo, fra gli altri, anche la senatrice di Fratelli d’Italia, Domenica Spinelli, ha sottolineato: «Accolgo con grande favore l’approvazione, oggi in Senato, del Ddl sulla sicurezza del personale scolastico contro manifestazioni di violenza da parte degli studenti. Episodi di questo tipo, del resto, sono in costante e preoccupante crescita negli ultimi anni. Per svolgere pienamente il proprio fondamentale ruolo educativo e formativo, la scuola deve essere un luogo dove regna il rispetto delle regole e delle istituzioni. Il provvedimento appena approvato contribuisce in questo senso. Punendo sì i responsabili di certi atti. Ma anche operando un lavoro di prevenzione, di sensibilizzazione e di ascolto».

Bucalo (FdI): «Il governo investe tanto, non butta soldi per i banchi a rotelle»

Riguardo alle polemiche strumentali mosse dall’opposizione in Aula, invece, è intervenuta con una nota la senatrice Ella Bucalo, componente della commissione Cultura e vice-responsabile del dipartimento Scuola di Fratelli d’Italia. La quale, replicando nello specifico ai parlamentari pentastellati, ha precisato: «Comprendo la necessità dei colleghi del M5S di tornare alla posa da contestatori pur di racimolare consenso elettorale, però sarebbe opportuno, quando si muovono critiche, farlo con cognizione di causa e non con demagogia. Sentire dire, come avvenuto stamattina in Aula del Senato, che il governo Meloni sottrae soldi alla scuola è davvero singolare». Puntualizzando a stretto giro: «Ricordo, a tal proposito, che questo Esecutivo e il ministro Valditara hanno approvato le linee guida che attuano la riforma inserita nel Pnrr, prevedendo un investimento di 600 milioni per rafforzare educazione e formazione degli studenti e 450 milioni per la formazione dei docenti. Senza dimenticare, poi, che sempre questo Governo ha chiuso un contratto da anni atteso, con aumenti contrattuali consistenti». Concludendo quindi: «Lasciamo che i M5S rivendichino i soldi buttati per i banchi a rotelle, noi investiamo su iniziative concrete a beneficio di insegnanti e studenti».

Scuola, Occhiuto (FI): «Con Valditara più risorse, dal governo fatti concreti»

E sull’attenzione istituzionale e gli investimenti destinati alla scuola è intervenuto anche il senatore e capogruppo di Forza Italia in Commissione Cultura a Palazzo Madama, Mario Occhiuto. Il quale, replicando alle pretestuose asserzioni dell’opposizione, ha rimarcato: «A chi dice che i governi precedenti hanno stanziato di più per la scuola, questo esecutivo risponde con i fatti concreti. Come ha ribadito il ministro Valditara, tra fondi strutturali e PNRR ci sono 3,8 miliardi per il programma nazionale 2021-2027. Un miliardo in più rispetto ai piani precedenti. L’esigenza di confronto e di dialogo con i nostri giovani, fondamentale per ogni società che si voglia definire matura e democratica, non si può però affrontare solo con maggiori risorse». Aggiungendo subito dopo: «Ed è qui che interviene questo disegno di legge. Riconoscendo la necessità di educare al rispetto reciproco e l’importanza del dialogo come strumento privilegiato per risolvere i conflitti. È nella scuola infatti che possiamo insegnare ai giovani che ogni azione ha delle conseguenze. Che il rispetto è alla base di ogni relazione civile. E che il dialogo è sempre preferibile allo scontro».

Miele (Lega): «Più sicurezza per gli insegnanti»

Un provvedimento, quello varato oggi, che è un invito a riflettere sulle cause profonde che portano a intemperanze e violenze. E a promuovere una cultura di rispetto e di confronto civile che, dalle scuole alle piazze, torna a conquistare la “ribalta” della cronaca quotidiana. Una misura che, con azioni concrete, sottolinea sempre il senatore Occhiuto, punta a «creare le condizioni affinché la scuola. La società e le istituzioni, possano essere percepite dai giovani non come antagonisti, ma come alleati nella costruzione di un futuro di pace e prosperità». E che, ha commentato anche la deputata della Lega Giovanna Miele, componente della commissione Istruzione, «potrà garantire maggiore sicurezza ai docenti e a tutto il personale scolastico con un provvedimento che punisce con pene più severe chi commette atti di violenza nei loro confronti. E istituisce un Osservatorio sulla loro sicurezza». Con un obiettivo che accomuna tutte le diverse motivazioni che lo sottendono: riportare la cultura del rispetto e del confronto civile all’interno degli istituti scolastici.

 

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