Navalny, i sospetti sulla morte e il cordoglio dell’Occidente: “Ora Putin faccia chiarezza”

16 Feb 2024 19:22 - di Bianca Conte
Navalny

La morte del dissidente russo ha tutti i contorni del mistero e scatena i sospetti del mondo che, a partire dalla Russia, si concentrano su Putin. La prima a chiamare in causa le responsabilità presidenziali nel decesso improvviso del dissidente russo è la moglie di Navalny, che da Monaco di Baviera, a margine della Conferenza per la sicurezza, ha inviato un messaggio che punta direttamente l’indice contro il leader di Mosca: «Voglio che Putin e il suo gruppo, i suoi amici, il governo… sappiano una cosa: saranno chiamati a rispondere di quello che hanno fatto a mio marito, alla mia famiglia, al mio paese», ha dichiarato Yulia Navalnaya, moglie di Aleksei Navalny, dopo la morte del marito, deceduto in un carcere in Siberia.

La morte di Navalny, l’accusa della moglie, i sospetti dell’Occidente

Una morte avvolta nel più fitto mistero: le news sulle cause e le circostanze del decesso del dissidente, che avrebbe compiuto 48 anni a giugno, arrivano con difficoltà dalla Russia. Mosca gestisce il flusso di news, mentre i legali e la famiglia di Navalny stanno cercando di ottenere informazioni sulle cause. E mentre l’agenzia Tass si affretta a riferire che il dissidente avrebbe avvertito un malore dopo una passeggiata, e che, nonostante siano state eseguite «tutte le misure di rianimazione necessarie», queste «non hanno dato risultati positivi», altre fonti hanno riferito alla televisione di stato Rt, secondo quanto rende noto il sito di opposizione Meduza, che Navalny sarebbe morto per un’embolia.

La morte del dissidente russo è un mistero

Mistero e giallo a parte, è unanime il cordoglio dei massimi leader internazionali, a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dalla premier Giorgia Meloni. «La morte di Aleksej Navalny nel carcere russo di Kharp rappresenta la peggiore e più ingiusta conclusione di una vicenda umana e politica che ha scosso le coscienze dell’opinione pubblica mondiale», ha dichiarato il Quirinale esprimendo cordoglio e vicinanza alla famiglia del dissidente appena scomparso. E il presidente del Consiglio a sua volta ha dichiarato: «La morte di Alexei Navalny, durante la sua detenzione, è un’altra triste pagina che ammonisce la comunità internazionale. Esprimiamo il nostro sentito cordoglio e ci auguriamo che su questo inquietante evento venga fatta piena chiarezza».

Le reazioni del mondo alla misteriosa morte di Navalny

Già, perché nella fumosità e parzialità delle informazioni che arrivano prima dalla colonia penale a regime speciale di Kharp, nella regione artica di Yamalo Nenets, dove Navalny era rinchiuso, e poi da Mosca, l’Occidente accusa senza mezzi termini Vladimir Putin di omicidio: «Navalny è stato ucciso da Putin», dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Più cauta la posizione Usa, che comunque non si discosta di molto dalle accuse a Mosca. «La Russia è responsabile della morte di Navalny», ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken, affermando tuttavia che, «se la notizia della morte di Navalny fosse confermata, ciò dimostrerebbe la debolezza della Russia e il marciume nel cuore del suo regime… Per più di dieci anni – ha ricordato – il governo russo, Putin, hanno perseguito, avvelenato e messo in carcere Alexey Navalny. Ora riferiscono della sua morte…».

Il cordoglio della Ue da Borrell alla von der Leyen

«In attesa di ulteriori informazioni» sulle cause della morte in carcere di Alexey Navalny, «sia chiaro: questa è responsabilità esclusiva di Putin», ha affermato via social l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, che è «scioccato dalle notizie dei media sulla morte di Alexey Navalny, un uomo molto coraggioso che ha dedicato la sua vita per salvare l’onore della Russia, dando speranza ai democratici e alla società civile». E ancora: «L’Ue ritiene il regime russo l’unico responsabile di questa tragica morte», scrive su X anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, commentando la morte di Alexey Navalny, «che ha combattuto per i valori della libertà e della democrazia. Per i suoi ideali, ha fatto l’estremo sacrificio. I combattenti muoiono. Ma la lotta per la libertà non finisce mai», afferma solenne Michel.

“Ora Putin faccia chiarezza” è il messaggio quasi unanime

Mentre la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen si è detta «profondamente turbata e rattristata dalla notizia della morte di Alexey Navalny», aggiungendo a stretto giro: «Putin non teme nulla di più che il dissenso del suo stesso popolo», il decesso dell’oppositore russo in carcere, ha affermato via social è «un triste promemoria di ciò che rappresentano Putin e il suo regime. Uniamoci nella nostra lotta per salvaguardare la libertà e la sicurezza di coloro che osano opporsi all’autocrazia», conclude.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *