Migrante suicida nel Cpr di Ponte Galeria, scoppia l’inferno: sassi contro il personale e agenti feriti

4 Feb 2024 19:32 - di Redazione
Cpr Ponte Galeria

Grande tensione e sconcerto hanno infuocato il centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria, in via Cesare Chiodi a Roma, dove questa mattina all’alba è stato trovato morto suicida un migrante 22enne originario della Guinea. Alcuni ospiti della struttura – sembra fossero all’incirca una sessantina quelli che hanno partecipato alle proteste – hanno tentato di forzare le grate intorno all’edificio; hanno lanciato sassi contro il personale; e, infine, hanno tentato di incendiare un’auto. Sul posto è intervenuta subito la polizia, con gli agenti del commissariato San Paolo. Non solo. Due carabinieri e un militare dell’Esercito sono rimasti feriti. I due uomini dell’Arma sono stati medicati sul posto, mentre il militare è stato trasportato in ospedale in codice giallo. La situazione è tornata poi alla normalità.

Roma, 22enne trovato morto nel Cpr di Ponte Galeria: disordini e proteste nel centro

«Non sarebbe stata una overdose di sedativi ad aver ucciso questa notte un ragazzo, ma una “corda”». Si tratterebbe cioè di «un suicidio per impiccagione», spiega tra gli altri Italpress riferendo sulla drammatica vicenda, a cui sono seguite le proteste e i disordini nel centro. Secondo quanto si apprende, allora, il giovane suicida ha lasciato le sue ultime parole strazianti, scritte con una sigaretta su un muro del centro. Parole riportate dagli attivisti anti-Cpr in rete che direbbero approssimativamente che «se dovessi mai morire, vorrei che il mio corpo fosse portato in Africa, mia madre ne sarebbe lieta (…) I militari italiani non capiscono nulla a parte il denaro. L’Africa mi manca molto e anche mia madre, non deve piangere per me. Pace alla mia anima, che io possa riposare in pace».

L’ultimo messaggio del giovane suicida scritto su un muro

Il giovane, secondo gli attivisti e in base a quanto riferisce sul caso, tra gli altri, il sito del Tgcom24, sarebbe «uno dei tanti trasferiti nel Cpr di Ponte Galeria (Roma) in questi giorni dal Cpr di Trapani Milo», «dopo i disordini scoppiati nel centro siciliano. Da quanto si apprende, il 22enne era arrivato da circa una decina di giorni nel Centro di Ponte Galeria». Lì dove oggi avrebbe compiuto il gesto estremo.

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