Meloni in Ucraina: “Questa terra è un pezzo di casa nostra. E la difenderemo in nome della libertà”

24 Feb 2024 11:42 - di Eugenio Battisti
Meloni aeroporto Kiev

“Questa terra è un pezzo della nostra casa e faremo la nostra parte per difenderla”. Sono queste le prime parole di Giorgia Meloni all’aeroporto di Hostomel a nord di Kiev, dove ha preso parte ieri alla cerimonia in ricordo dei soldati ucraini protagonisti della storica battaglia del 24 e il 25 febbraio 2022. Accanto alla premier il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e gli altri leader internazionali giunti nella capitale ucraina per il secondo anniversario dell’aggressione russa. Il luogo scelto per la consegna delle onorificenze ai soldati che resistettero durante la battaglia di Hostomel è particolarmente importante. Qui infatti – come ha sottolineato il presidente del Consiglio che nel pomeriggio aprirà poi la prima sessione del G7, sotto la presidenza italiana, nella cattedrale di Santa Sofia di Kiev – si tenne la strenua difesa dei soldati ucraini che impedì ai russi di avanzare verso la Capitale.

Meloni a Kiev: “Questa terra è un pezzo di casa nostra e la difenderemo”

“Questo posto è un simbolo del fallimento di Mosca e dell’orgoglio ucraino”, ha detto Meloni parlando alla stampa. “Ci ricorda che c’è qualcosa più forte di missili e guerra, l’amore per la terra e la libertà. Sono due anni che si combatte: prima si pensava di occupare metà del territorio ucraino, non è successo, poi l’Ucraina ha liberato una parte dei suoi territori”. Anche il presidente Zelensky ha sottolineato la scelta del luogo della cerimonia, “simbolo delle resistenza ucraina e del fallimento di Putin. “Il nostro destino dipende solo da noi – ha aggiunto – possiamo raggiungere il nostro obiettivo che è la pace, la follia russa non regnerà sulla nostra terra”. Durante la cerimonia, prima tappa dell’agenda di Meloni in Ucraina, è stato diffuso un video che ha mostrato alcune immagini della difesa di Hostomel del 24-25 febbraio 2022.

“L’Italia c’è e si vede, il nostro sostegno è massimo”

La premier italiana ha invitato a non restare vittime di una propaganda “che conosciamo abbastanza bene”. Poi ha confermato il sostegno concreto, tangibile a Kiev con la quale è stato firmato, sempre ieri, un Accordo di cooperazione in materia di sicurezza. “L’Italia c’è – ha aggiunto – questo penso che si veda, a maggior ragione adesso come presidente del G7, noi continuiamo a garantire il nostro sostegno. Firmeremo anche le nostre garanzie di sicurezza perché riteniamo che in Ucraina si combatta anche per la nostra libertà ed interesse nazionale”. Guardando allo scacchiere internazionale e ai conflitti in corso la premier ha sottolineato che tutti gli scenari  di crisi sono figli dell’invasione russa dell’Ucraina.  “Quando saltano le regole del diritto internazionale si rischia di trovarci in un mondo nel quale chi è militarmente più forte invade il suo vicino. Nessuno è più al sicuro e non so se ci conviene un mondo del genere”. Insomma, a due anni dall’inizio dell’aggressione russa la posta in gioco resta altissima. Per questo, come ha sottolineato il presidente ucraino, il sostegno alla causa di Kiev deve restare al centro dell’agenda dell’intero Occidente: “Putin deve fallire in tutto, come è successo qua a Hostomel. Solo così la pace vincerà”.

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