Mattarella: “Intollerabili gli insulti e i roghi contro la premier, la solidarietà è un dovere”

23 Feb 2024 19:31 - di Annamaria Gravino
mattarella meloni

Chissà se, dopo il richiamo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Elly Schlein sentirà il bisogno di dire, finalmente, una parola su quella che il capo dello Stato ha definito “una intollerabile serie di manifestazioni di violenza” nei confronti di Giorgia Meloni. Il capo dello Stato non ha solo espresso al premier “una piena solidarietà”, ha ammonito che le “va espressa una piena solidarietà”. Come a dire che devono farlo tutti. L’affermazione appare come un inequivocabile rimprovero a chi, segretaria del Pd in testa e partito a ruota, non ha avvertito spontaneamente l’esigenza di farlo. E, anzi, non ha risposto nemmeno alle sollecitazioni e allo stupore emersi nei giorni scorsi per il silenzio complice rispetto agli insulti di Vincenzo De Luca, un rappresentante delle istituzioni, che appare anche lui chiaramente bacchettato nelle parole di Mattarella.

La sonora bacchettata di Mattarella a Schlein e De Luca

“Si assiste a una intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese, più volte della stessa presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidarietà”, ha detto il capo dello Stato, incontrando al Quirinale un gruppo di studenti e rispondendo alle loro domande. “Il confronto politico, la contrapposizione delle idee e delle proposte, la competizione, anche elettorale, ne risultano mortificate e distorte. Ne viene travolta – ha proseguito Mattarella – la dignità della politica che scompare, soppiantata da manifestazioni che ne rappresentano la negazione. Mi auguro che la politica riaffermi sempre e al più presto la sua autenticità, nelle sue forme migliori”.

Una settimana di escalation aperta dagli insulti del governatore Pd

Dunque, un richiamo durissimo da parte del presidente della Repubblica, che arriva al termine di una settimana di escalation aperta dall’insulto di De Luca e proseguita con tre episodi di immagini di Meloni bruciate in piazza: prima a Torino durante la manifestazione pro-Palestina, poi a Poggio Mirteto durante la sfilata del carnevale e infine ieri a Roma alla manifestazione in ricordo di Valerio Verbano. Circostanze di fronte alle quali da subito, ha sottolineato di fatto Mattarella, la politica tutta avrebbe avuto il dovere di dire che non va bene, che questi non sono solo dissenso ma gesti intrisi di violenza, che ci sono limiti che non vanno travalicati. Non solo per una dovuta solidarietà, ma per rispetto della “dignità” stessa della politica e della dignità del ruolo che ciascuna forza politica ricopre.

Il colpevole silenzio di Schlein

Invece il Pd ha preferito trincerarsi nel silenzio, la sua segretaria ha ritenuto che l’insulto di De Luca non necessitasse una condanna, che di fronte alla richiesta di dire qualcosa al riguardo potesse svicolare rispondendo che aveva già parlato del tema politico del giorno. Dove sta quella dignità della politica che ha invocato il capo dello Stato? Oggi, dopo il fantoccio bruciato a Roma, il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia ha detto che “siamo avversari politici, ci confrontiamo nel Paese, nelle piazze e in Parlamento ma nulla può giustificare gesti intollerabili in una democrazia. Bruciare un manichino che raffigura la premier è un atto vergognoso, che non può trovare alcuna cittadinanza nella nostra dialettica politica. A Giorgia Meloni vada la solidarietà mai personale e delle senatrici e dei senatori del Pd”.

L’ipocrisia del Pd e la fiduciosa attesa che anche la segretaria senta la sveglia di Mattarella

Bene, bravo, bis. Peccato solo che l’esempio di quale sia la “dialettica politica” ritenuta accettabile dal Pd lo avesse dato un suo esponente di spicco, senza che la leader del partito sentisse il bisogno di prendere le distanze. Poi, certo, condanniamo le piazze, facciamo a tutti abitualmente la morale sulla postura da tenere, quando da quelle parti la prima negazione di quella postura viene da chi sta nelle istituzioni con la copertura di chi ha il ruolo di leader. Ora attendiamo con ansia la presa di posizione di Schlein, la giornata politica è ancora lunga. Magari prima o poi sentirà pure lei la sveglia suonata da Mattarella.

Aggiornamento: il comunicato di Schlein sulle parole di Mattarella

Aggiornamento: poco prima delle 19, dopo appena sette ore dall’intervento di Mattarella e una settimana piena dagli insulti di De Luca, Schlein si è infine svegliata e ha affidato a una nota il suo commento. La riportiamo integralmente, così com’è stata battuta dalle agenzie di stampa: “Questa violenza politica va condannata e non è accettabile. Gli avversari si battono con le idee e le proposte in una sana dialettica democratica. Ha ragione il presidente Mattarella nel dire che gli atti di violenza e aggressività verbale o fisica non devono trovare alcuno spazio”. Ciascuno valuti l’intervento come ritiene.

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