Mar Rosso, gli Houthi minacciano le navi italiane: “Vi colpiremo”. Tajani: “Non ci facciamo intimidire”

10 Feb 2024 17:15 - di Robert Perdicchi

Parole pesanti, quelle pronunciate dal leader dei guerriglieri Houthi, nel Mar Rosso: “L’Italia mette a repentaglio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali assumendo il comando tattico della missione Ue Aspides nel Mar Rosso”, dice in un’intervista all’Adnkronos il vice capo dell’Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell’agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer (nella foto), sottolineando “che colpiremo le navi che aggrediscono il nostro Paese o che ostacolano la decisione di impedire alle navi israeliane di attraversare il Mar Rosso. Questo deve essere chiaro”.

Le minacce degli Houthi all’Italia

Secondo Amer, uno dei ‘volti mediatici’ degli Houthi – gruppo sciita zaydita che controlla ampie zone dello Yemen tra cui la capitale Sana’a – è “pericolosa” per l’Italia e “la conduce allo scontro diretto con il nostro Paese” la decisione di guidare la missione che intende “intercettare i missili yemeniti” che prendono di mira le navi israeliane o quelle dirette nello Stato ebraico.

Non consigliamo assolutamente all’Italia di impegnarsi in questa missione perché è basata su informazioni false ed errate secondo cui esiste un pericolo per la navigazione“, insiste l’esponente Houthi, secondo cui “non esiste alcuna minaccia per la navigazione in generale, ma solo per le navi israeliane, americane e britanniche che transitano attraverso il Mar Rosso, Bab al-Mandab, il Mar Arabico e il Golfo di Aden a causa della loro aggressione contro lo Yemen”.

I messaggi trasversali agli Usa

Il presidente del cda della Saba evidenzia che, da quando gli Stati Uniti hanno lanciato la loro missione nel Mar Rosso ‘Prosperity Guardian’ con il “pretesto” di proteggere la navigazione, “il numero di navi che attraversano il Mar Rosso è diminuito” e “gli Usa non sono stati in grado di garantire alcuna protezione alle navi israeliane, anzi, insieme alla Gran Bretagna, hanno messo a repentaglio la sicurezza delle loro navi. Non consigliamo all’Italia di fare altrettanto”.

Amer conferma quindi le affermazioni del leader degli Houthi, Abdul-Malik al-Houthi, secondo cui ci sarà un’escalation se non cesserà l'”aggressione” israeliana a Gaza. “Non possiamo rivelare il tipo di questa escalation, ma certamente se l’aggressione contro Gaza non si ferma, amplieremo le nostre operazioni in un modo che sorprenderà tutti“, spiega.

La risposta del ministro Tajani

Per evitare che i porti di Trieste, di Taranto, di Brindisi, Gioia Tauro e Genova “soffrano a causa delle violenze degli Houthi, l’Italia è stata protagonista nell’inviare una missione militare europea a difesa del traffico marittimo nell’area del Mar Rosso. Proteggeremo le nostre navi e non ci faremo intimidire”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa al termine della cerimonia alla foiba di Basovizza.

“Ci auguriamo si possa presto arrivare a una soluzione positiva in quell’area, che si possa arrivare alla pace, anche se non è facile, quindi anche disinnescare anche ciò che sta accadendo nello Yemen con i ribelli Houthi che attaccano i mercantili che passano nel Mar Rosso”, ha proseguito Tajani, sottolineando che “la nostra Marina militare difenderà le nostre navi mercantili perché siamo un Paese che ha il 40% del proprio Pil che dipende dalle esportazioni e non possiamo permetterci che l’impossibilità di esportare in quell’area provochi danni ai nostri porti e alle nostre imprese”.

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