L’Ue raggiunge un accordo sui limiti delle emissioni inquinanti. Fidanza: bene la proroga per il Nord Italia
La presidenza del Consiglio Ue e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto oggi un accordo politico provvisorio su una proposta volta a fissare standard di qualità dell’aria nell’Unione europea da raggiungere con l’obiettivo di inquinamento zero, contribuendo così a un ambiente privo di sostanze tossiche nell’UE entro il 2050.
L’obiettivo è inoltre quello di allineare gli standard di qualità dell’aria dell’Ue alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). L’accordo deve ancora essere confermato da entrambe le istituzioni prima di passare attraverso la procedura formale di adozione.
Le nuove norme sulla qualità dell’aria
Con le nuove norme i legislatori hanno concordato di definire standard rafforzati di qualità dell’aria nell’UE per il 2030 sotto forma di valori limite e target più vicini alle linee guida dell’Oms e che saranno regolarmente riesaminati. La direttiva rivista copre una serie di sostanze inquinanti l’aria, tra cui particelle fini e particolato (PM2,5 e PM10), biossido di azoto (NO2), biossido di zolfo (SO2), benzo(a)pirene, arsenico, piombo e nichel, tra gli altri, e stabilisce standard specifici per ciascuno di essi. Ad esempio, i valori limite annuali per gli inquinanti con il maggiore impatto documentato sulla salute umana, PM2,5 e NO2, verrebbero ridotti rispettivamente da 25 µg/m³ a 10 µg/m³ e da 40 µg/m³ a 20 µg/m³.
Il rinvio possibile fino al 2040
L’accordo provvisorio prevede che gli Stati membri abbiano la possibilità di richiedere, entro il 31 gennaio 2029 e per ragioni specifiche e a rigorose condizioni, un rinvio del termine per il raggiungimento dei valori limite di qualità dell’aria: fino al 1° gennaio 2040 per le zone in cui il rispetto della direttiva entro il termine sarebbe irrealizzabile a causa di specifiche condizioni climatiche e orografiche o dove le necessarie riduzioni possono essere ottenute solo con un impatto significativo sui sistemi di riscaldamento domestico esistenti.
Fidanza: bene la deroga di 10 anni per la pianura padana
“Mentre assistiamo alle solite polemiche strumentali sui livelli di inquinamento atmosferico in Lombardia – commenta in relazione all’accordo raggiunto l’eurodeputato Carlo Fidanza – e nel nord Italia, il governo è riuscito a ottenere una importante deroga di 10 anni per il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria. Senza questa deroga, le conseguenze per le regioni del bacino padano avrebbero portato alla desertificazione agricola e industriale. Una follia evitata grazie al lavoro del governo Meloni e delle regioni interessate, su cui dovremo continuare a lavorare dal 10 giugno in poi quando potremo finalmente far prevalere un approccio meno ideologico alla transizione ecologica”.