La genialata di Virginia Raggi per fermare la guerra in Ucraina: aspettiamo che muoia Putin

20 Feb 2024 13:33 - di Davide Ventola
Raggi Putin

Al Palazzo di vetro non ci avevano pensato: per fortuna è arrivata Virginia Raggi a illuminare le diplomazie internazionali con la sua “illuminante” soluzione all’invasione dell’Ucraina. Dopo la fallimentare esperienza da sindaco di Roma, l’esponente grillina torna alla ribalta e sceglie di parlare di politica estera.

L’ex sindaca di Roma viene interpellata da La Stampa in occasione della sua presenza alla fiaccolata in Campidoglio per Navalny e il discorso si allarga inevitabilmente all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La Raggi “illumina” i lettori con la sua visione, non propriamente da gigante della diplomazia.

La Raggi alla Stampa: Putin non è eterno, anche l’Unione sovietica è caduta da sola

Per uscire dal conflitto in Ucraina «l’unica strada è la via diplomatica», dice convinta la Raggi.  «Due anni di armi a Kiev hanno aggravato» la situazione. La soluzione? La Raggi improvvisamente, dopo anni di politiche fieramente laiche da sindaco di Roma, si scopre cattolica apostolica romana e allineata agli appelli della Chiesa. «Condivido quello che ha sempre detto il Santo Padre: la via diplomatica e dei negoziati è l’unica strada che ci può far uscire dal conflitto senza aggravare drammaticamente il conto delle vittime innocenti», dice Virginia. Ma è la posizione di tutti i pontefici in tutte le guerre degli ultimi 70 anni. Eppure alla esponente del M5s, data in grande ascesa accanto a Giuseppe Conte dopo l’eclissi degli altri rivali, basta copiare il Papa. Tra un copia e incolla di un appello di Bergoglio e una banalità sulla politica internazionale, alla domanda sul come fermare la Russia, Virginia ha la soluzione. Aspettiamo che muoia Putin. Che idea geniale.

«Putin non è eterno – allude non troppo timidamente la Raggi – Anche l’Unione Sovietica è crollata apparentemente all’improvviso. E senza che si sparasse un solo colpo di fucile al confine. La morte di Navalny tocca tanti non solo in Occidente. Tanti giovani in Russia non lo accettano. Dal sangue dei martiri spesso nascono le rivoluzioni delle coscienze», dice l’ex sindaca. E quando si leggono certe dichiarazioni si capisce perché è una ex della politica italiana.

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