I trattori ascoltati dai vertici del Consiglio Ue, dopo la guerriglia a Bruxelles

26 Feb 2024 16:36 - di Eleonora Guerra
trattori bruxelles

I trattori hanno ottenuto l’ascolto che chiedevano a Bruxelles, dove nella giornata di oggi hanno dato vita a una protesta ad altissima tensione: nel primo pomeriggio una delegazione di agricoltori è stata ricevuta dalla presidenza belga del Consiglio della Ue al termine della riunione dei ministri dell’Agricoltura dell’Unione europea, nel corso della quale si è discusso della semplificazione della Pac. La presidenza belga e la Commissione, inoltre, hanno ricevuto anche una delegazione di giovani agricoltori.

Centinaia di trattori a Bruxelles: una giornata ad alta tensione

La categoria si è ritrovata nella capitale delle istituzioni europee con centinaia di trattori (la polizia li ha quantificati in 900) e migliaia di agricoltori provenienti da tutta Europa, Italia compresa. A stretto giro dopo l’annuncio dell’incontro gli agricoltori hanno liberato l’accesso all’aeroporto Zaventem. La strada verso lo scalo era rimasta bloccata per ore per il presidio della rotatoria A201, mentre in città e in particolare nel quartiere europeo si consumavano scontri con la polizia. Dopo le fiammate della mattina, nuovi scontri si sono verificati intorno all’ora di pranzo quando quattro trattori hanno tentato di avvicinarsi a una barriera della polizia installata sotto un ponte ferroviario su rue Etterbeek, a un isolato dalla sede del Parlamento europeo. I manifestanti, secondo quanto riferito dal quotidiano belga Le Soir, hanno lanciato oggetti, paglia e segatura contro la polizia e bruciato pneumatici, paglia e mobili. La polizia ha risposto lanciando gas lacrimogeni e usato gli idranti per disperderli. Dall’incendio si alzata una densa colonna di fumo nero.

La condanna delle violenze

“Condanniamo la violenza delle proteste. Il ricorso alla violenza è inaccettabile ed è addirittura controproducente in termini di immagine che si ripercuote negativamente sul mondo agricolo”, ha detto il vice primo ministro e ministro dell’Agricoltura belga, David Clarinval, della presidenza di turno del Consiglio Ue, nella conferenza stampa del Consiglio Ue Agricoltura e Pesca. Quanto alla gestione delle proteste con le violenze dei manifestanti sotto le istituzioni Ue “la polizia di Bruxelles – ha detto – gestisce ogni anno centinaia di manifestazioni e ogni volta fa tutto il necessario per garantire la sicurezza dei cittadini di Bruxelles e delle istituzioni europee”.

Un’esasperazione frutto di anni di politiche penalizzanti e mancato ascolto

Fra i motivi di esasperazione degli agricoltori c’è anche il fatto di non essere mai stati realmente ascoltati dalle istituzioni europee, mentre negli anni mettevano in piedi politiche penalizzanti per il settore. Mai prima che esplodesse la protesta, infatti, i vertici della Commissione avevano dato un segnale di apertura nei loro confronti. E, anzi, nessuno dei circa novanta incontri che la presidente Ursula von der Leyen ha avuto con gli stakeholders nel corso del suo mandato ha riguardato gli agricoltori. A rivelarlo è stata l’agenzia di stampa Adnkronos, che ha condotto un’analisi dei meeting della presidente, regolarmente registrati e iniziati nel dicembre 2019. Neppure i membri del suo gabinetto, che hanno tenuto circa 700 incontri registrati finora, hanno ricevuto agricoltori o rappresentanti di associazioni agricole, fino al novembre dell’anno scorso. Solo lo scorso primo febbraio, quando già i trattori percorrevano le strade di mezza europa, von der Leyen ha incontrato una delegazione di rappresentanti del settore.

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