Foibe, emozionano i bambini che cantano “Magazzino 18” nei giardini di Marghera (video)

9 Feb 2024 18:22 - di Adriana De Conto

Ascoltare i bambini cantare “Magazzino 18” nei giardini pubblici di Marghera ha commosso e riconciliato gli animi con una storia atroce. L’iniziativa organizzata dall’Istituto comprensivo “Grimani” è stata fortemente voluta, partecipata. “Si vedeva che le insegnanti presenti ci tenavano. Si avvertiva che non si è trattato di una cerimonia di circostanza, allestita soltanto in vista del Giorno del Ricordo“. A parlare è il presidente del “Comitato 10 febbraio” di Venezia e Rovigo, Nicola Boscolo Pecchie, che è l’autore del video che proponiamo. Nonostante la giornata piovosa, i ragazzini intabarrati nei loro piumini con lo spartito del brano di Simone Cristicchi hanno cantato ordinati e composti la canzone diventata un po’ il simbolo della tragedia delle foibe.

I bambini intonano “Magazzino 18 nei giardini di Marghera”

Il piccolo, significativo concerto si è svolto nei giardini di Marghera, laddove c’è una targa in onore dei tanti italiani massacrati dalla follia dei partigiani di Tito. Nicola Boscolo Pecchie è molto soddisfatto di quanto avvenuto, alla presenza della presidente del consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, e del prefetto Darco Pellos: “Era lì perché esule istriano- ci racconta il presidente del Comitato 10 febbraio-  e sente sulla sua pelle questa tragedia italiana”. Non era scontato che a  Marghera si vedesse una iniziativa simile, sottolinea: “Questa è una ‘terra rossa’, ziona di operai, dove all’epoca i nostri esulti furono accolti a sputi. Dopo 80 anni è stata emozionante e significativa questa iniziativa”.

Un’esecuzione da brividi

Sentire i ragazzini cantare con il freddo e la pioggia è stato da brividi, giura chi era presente: “Siamo partiti in un giorno di pioggia/cacciati via dalla nostra terra/che un tempo si chiamava Italia/e uscì sconfitta dalla guerra. /Hanno scambiato le nostre radici con un futuro di scarpe strette/e mi ricordo faceva freddo/l’inverno del ’47”: un passo della splendida “Magazzini 18” che risuona, mentre i bambini, con un ombrello in una mano e lo spartito nell’altra, cantano con sentimento. C’è un’altra iniziativa a cui tiene molto Nicola Boscolo Pecchie e ce ne parlkerà in seguito: “Come Comuitato 10 febbraio abbiamo raccolto i nomi di tutti gli italiani gettati nelle foibe nei 44 comuni della provincia di Venezia. Ci stiamo muovendo perché vengno ricordati e onorati a dovere”.

 

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