De Luca al delirio: “Per fermarmi devono spararmi in testa, è il governo Meloni-Badoglio”
Vincenzo De Luca si rivolge alla platea del teatro Sannazaro di Napoli parlando di «follia». Il governatore ha capito di aver sbagliato? Neanche per sogno. Come un Pulcinella che vuole fare il Masaniello dice che la follia è di chi non ha capito le vere intenzioni dei suoi insulti.
«Ho parlato ieri a piazza Santi Apostoli per un’ora e nessuno ha offeso nessuno. Hanno mandato in giro un fuori onda mentre ero a Montecitorio a bere un bicchiere d’acqua. Bisogna stare attenti, era una cosa detta a mezza voce. Oggi i titoli principali sono l’insulto di De Luca alla Meloni, siamo alla follia. Siamo in un Paese malato di conformismo e opportunismo e in cui l’opinione pubblica sembra aver perso la ragione critica. Ci si è ridotti a un titolo su una battuta».
Il governatore non si scusa: “Gli insulti alla Meloni? Solo una battuta”
Insomma, don Vincenzo, rivoltando le parti, magari pretenderebbe anche le pubbliche scuse. Questo è il «governo Meloni-Badoglio», ringhia o’ governatore davanti alla platea del teatro napoletano, in un’altra manifestazione di protesta per chiedere che il governo sblocchi i fondi di sviluppo e coesione. E per mettere in chiaro che lui, in questa lotta per i fondi per il Sud, non si fermerà mai. A meno che “qualcuno non mi spari in testa”.
Si lamenta che dal governo «sono scappati tutti quanti» Come se andarsi a prendere gli insulti e le minacce fosse un atto dovuto. Basterebbe ricordargli che, in occasioni di legittime manifestazioni contro le politiche di De Luca, il governatore della Campania si è ben guardato dall’affrontare la piazza. Ma la coerenza, come il senso della misura, non appartengono a De Luca, che ha pure insultato il ministro dell’Interno, Piantedosi. «È stato latitante per tutta la giornata, nonostante la situazione che si era creata a Roma. La mia solidarietà va alle forze dell’ordine, che non sapevano come comportarsi». In realtà, se c’è un latitante in questa sceneggiata, è il Partito democratico, con la sua segretaria sparita completamente dai radar.
Vietri: Schlein e il Pd prendano le distanze dalle parole di De Luca
Imma Vietri, deputata campana di Fratelli d’Italia, punta giustamente il dito contro Elly Schlein, «che non ha avuto il coraggio, in primis da donna e poi da politico, di condannare le offese pronunciate da un governatore del suo partito. Lo stesso vale per tutte le parlamentari del centrosinistra e per gli amministratori locali presenti ieri a Roma che, tuttora, non hanno preso le distanze da certe affermazioni. Immaginiamo – aggiunge Vietri – cosa sarebbe successo a parti invertite: una sorta di marcia su Roma della destra contro un governo guidato da una donna della sinistra etichettata in quel modo offensivo e volgare. Sarebbe venuto giù il mondo, le femministe si sarebbero stracciate le vesti e le piazze si sarebbero mosse all’unisono contro il pericolo fascista a difesa delle istituzioni e finanche della Costituzione. Io, da donna e da campana, al di là dei colori politici di appartenenza, ho provato un sentimento di vergogna sentendo gli insulti di De Luca, il quale farebbe bene a scusarsi».