Altro che Trump, gli americani hanno paura di Kamala Harris: 6 su 10 bocciano la vice di Biden

13 Feb 2024 16:22 - di Laura Ferrari
kamala Harris

“Dareste i codici nucleari a quest’uomo?”, chiedono da una tempo alcuni giornali americani dopo la notizia che il presidente Joe Biden è stato definito dal procuratore speciale Robert Hur  pressoché “incapace mentalmente”: se il piano B si chiama Kamala Harris, ai democratici non resta che piangere. Come scrive Federico Rampini sul Corriere della Sera, per quasi tutti la vice di Biden per “quasi tutti è ritenuta un’incapace”.

La vicepresidente degli Stati Uniti si è detta «è pronta a servire» il Paese nel caso in cui dovesse essere necessario. Lo ha chiarito lei stessa in un’intervista al Wall Street Journal commentando le crescenti preoccupazioni degli elettori in merito all’età del presidente Joe Biden, 81 anni, che si candida per un secondo mandato in occasione delle elezioni presidenziali del prossimo novembre. «Sono pronta a servire. Su questo non c’è alcun dubbio», ha affermato Harris. «Chiunque mi veda all’opera- ha aggiunto – va via con la piena consapevolezza della mia capacità di leadership».

Una ipotesi che getta il campo i dem, quasi peggio che la rielezione di Donald Trump. Secondo l’ultima rilevazione Gallup del dicembre 2023 Kamala Harris ha un tasso di disapprovazione fra gli statunitensi del 58 per cento. Insomma, facile arguire che 6 americani su dieci non la voterebbero mai come successore di Joe Biden.

Donna, figlia di immigrati (padre giamaicano e madre indiana), giovane, popolare nell’ala sinistra del Partito democratico, esaltava i lati più cari alla narrazione“politicamente corretta”. Il piano era intellegibile anche dall’ultimo lattaio dell’Ohio. Biden, che oggi ha 81 anni, avrebbe fatto il presidente di transizione e avrebbe passato il testimone alla sua rampante vice, che sarebbe dovuta diventare una specie di Barack Obama in gonnella.

Ma la politica non è sola lustrini, foto e narrazione. Kamala Harris è stata un disastro completo sotto ogni punto di vista, diventando rapidamente il vicepresidente meno stimato nella storia degli Stati Uniti d’America. E mentre i dem tremano, Donald Trump e i conservatori si fregano le mani in vista delle elezioni di novembre. Giudici permettendo.  

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