Alessandra Todde già pronta a fare le valigie: “Farò campagna elettorale in Abruzzo”
Lei, Alessandra Todde, dapprima ricorre al femminismo di maniera: sono la prima presidente donna dell’isola, ho rotto il tetto di cristallo ecc. ecc. Qualcun’altra lo aveva fatto prima di lei ma senza le benedizioni della parte “umana” e “migliore”. Invece lei, uscita come una Venere dalle acque purificatrici del progressismo, quel tetto lo avrebbe proprio frantumato. Con i suoi circa tremila voti in più dell’avversario sconfitto. Vabbè.
C’è bisogno di qualcos’altro. E allora ecco l’annuncio: “Confermo, quando verrò a Roma mi tingerò una ciocca di capelli coi colori della Sardegna come vi avevo detto. Farlo in diretta nello studio di Un Giorno da Pecora? Certo, mi sembra un’ottima proposta”. Tanta roba. Ma finalmente c’è spazio anche per la politica. Intanto Todde ripete una parola che, pronunciata da Paolo Truzzu e da Giorgia Meloni, aveva suscitato scandalo a sinistra. Dice anche lei, infatti, che i sardi non sono cavie sui quali sperimentare il progetto del campo largo. “Sardegna laboratorio della politica nazionale? No, perché i sardi non sono delle cavie“.
Quindi, sul campo largo ripete un po’ confusamente quanto il leader M5S va dicendo da mesi. “Quello che fa la differenza non è tanto una fusione a freddo tra forze politiche ma il fatto che è indispensabile che ci sia la possibilità di governare insieme. Questa è la dimostrazione che la differenza la fa il progetto e chi si vuole fare interprete di un progetto di cambiamento”. Capito? No. Meglio fare allora un po’ di retorica sulle matite e i manganelli. I sardi avrebbero risposto con le matite, secondo la neopresidente della Regione, ai manganelli della polizia. Giusto da parte sua menzionare gli studenti pisani che le hanno dato una grossa mano per vincere una partita di rilievo.
E non finisce qui. Appena eletta già si appresta ad abbandonare la Sardegna per fare campagna elettorale in Abruzzo, dove si voterà il 10 marzo. “Andrò in Abruzzo per la campagna elettorale – annuncia – sia il Pd che il M5s e le forze politiche dell’alleanza mi hanno aiutato con generosità e quindi credo che vada ricambiata”.
Da ultimo la telefonata con la premier Giorgia Meloni, che le augura buon lavoro. Todde racconta che anche Beppe Grillo si è congratulato. Cosa le ha scritto? “‘Miracolosu'”. Chi altro l’ha chiamata? “Mi ha chiamato anche Giorgia Meloni, complimentandosi per la vittoria e sottolineando molto correttamente che nonostante le posizioni collaboreremo proficuamente”. E il suo ormai ex sfidante? “Anche Truzzu mi ha chiamato. Sia lui che la premier sono stati molto corretti”.