Addio a Maria Fida Moro, figlia dello statista ucciso dalle Br. Il rapporto speciale con la Meloni
“Se papà tornasse vivo lo ucciderebbero ancora“, aveva detto un giorno in cui, nella disperata ricerca della verità, si era scontrata per l’ennesima volta con i muri di gomma dello Stato. Quella verità che da oggi Maria Fida Moro, morta questa mattina, dopo una lunga malattia, potrebbe chiedere direttamente al padre Aldo Moro, rapito e ucciso dalle Brigate Rosse e forse da tanti altri rimasti sconosciuti.
Maria Fida, che aveva 77 anni, primogenita dello statista, era ricoverata in una clinica romana, assistita fino all’ultimo dal figlio, Luca Moro, l’amato nipote che il leader della Democrazia Cristiana citò nelle lettere scritte durante il sequestro. Senatrice della Dc nella X legislatura, dal 1987 al 1992, Maria Fida Moro passò poi a Rifondazione comunista come indipendente e infine al gruppo misto. Nel 2016 si candidò al Comune di Roma, capolista di Più Roma-Democratici e Popolari a sostegno Roberto Giachetti. Nel corso della sua vita ha collaborato e militato con diversi partiti. Ma negli ultimi anni della sua vita si era avvicinata molto prima alle posizioni di An e poi a quelle di Giorgia Meloni, come dimostrano almeno un paio di episodi importanti.
Mafia Fida Moro e il legame con Giorgia Meloni
“Un grazie di cuore a Maria Fida Moro per l’importante sostegno alla nostra proposta per una mozione di sfiducia nei confronti di Conte e del suo Governo”, fu il messaggio che Giorgia Meloni inviò alla figlia dello statista ucciso dalle Br nel gennaio del 2021, dopo l’adesione alla battaglia parlamentare dell’opposizione contro il governo Conte. “Mio figlio, Luca Moro, ed io abbiamo deciso di aderire alla raccolta firme lanciata dall’onorevole Giorgia Meloni per ‘rispedire al mittente l’attuale Governo’. Le ragioni sono semplicissime – scrisse allora Maria Fida Moro – dichiarando di aver sottoscritto la petizione di Fratelli d’Italia per la mozione di sfiducia nei confronti del premier Giuseppe Conte e del suo governo. “Un’intera generazione di studenti ha già perso oltre sette mesi di scuola e, se va tutto bene perderà un altro anno. L’economia del nostro Paese è stata azzerata, bonus o non bonus. La gente è terrorizzata a causa della mancanza di informazioni chiare e precise. Siamo tutti agli arresti domiciliari, ma non sappiamo fino a quando. È stato eroso il potere sovrano del Parlamento e cancellati, come se fosse normale, i diritti inviolabili dell’uomo. Primo fra tutti la libertà, che è il bene più prezioso di tutti”. scriveva la Moro.
La gratitudine per il sostegno del premier alla legge sulle vittime del terrorismo
Nel marzo dello scorso anno, poi, Maria Fida Moro esprimeva “sconfinata gratitudine alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per questo inatteso dono”, in riferimento al sostegno della premier per l’applicazione della legge 206 del 2004 in favore di Aldo Moro. “Legge della quale ho chiesto l’applicazione per quasi vent’anni di seguito ed avevo perso la speranza”. Maria Fida Moro in quella occasione aveva spiegato come la legge sulle vittime del terrorismo fosse rimasta tuttora inapplicata per il presidente della Democrazia Cristiana rapito e ucciso dalle Br dopo 55 giorni di prigionia”.
Il messaggio del presidente del Consiglio
“È con profondo dispiacere che apprendo la notizia della scomparsa di Maria Fida Moro, donna tenace e animata da impegno civile. Primogenita dell’ex Presidente del Consiglio Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978, si è battuta con determinazione per i diritti dei parenti delle vittime del terrorismo. Condoglianze alla famiglia. Buon viaggio Maria Fida”, ha scritto su X il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il cordoglio del Senato, di Fdi e FI per il lutto
“Vogliamo rivolgere a Maria Fida Moro un pensiero deferente e qualche attimo di silenzio”, sono state le parole del Presidente del Senato Ignazio La Russa, leggendo in Aula la notizia della scomparsa di Maria Fida Moro, figlia del presidente della Dc Aldo Moro ed ex senatrice.
“Esprimiamo dolore e profondo cordoglio per la scomparsa, dopo una lunga malattia, di Maria Fida Moro, figlia dell’ex leader della Democrazia Cristiana ucciso dalle Brigate Rosse. In una vita segnata inevitabilmente dal rapimento ed omicidio del padre, aveva profuso il suo impegno in politica, anche nelle fila di Alleanza Nazionale. Per molti anni si è battuta per l’applicazione della legge 206 del 2004 per il doveroso riconoscimento delle misure riparatrici previste per i familiari delle vittime del terrorismo, finalmente ottenuto nella corrente legislatura grazie all’impegno del Presidente del Consiglio Meloni. Ai suoi familiari vanno le nostre più sentite condoglianze”, scrive in una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli.
“A nome del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Maria Fida Moro. Ai suoi familiari vanno le nostre più sentite condoglianze”, dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
“Esprimo il cordoglio del gruppo di Forza Italia al Senato per la scomparsa di Maria Fida Moro, figlia del Presidente Aldo Moro e senatrice nella X Legislatura. La ricordiamo con commozione impegnata in un’intensa attività, anche volta a onorare la memoria del padre, vittima del terrorismo Brigate Rosse nel 1978”, è la nota del Capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri.