Addio a Don Murray, tenero cowboy di “Fermata d’autobus” che corteggiando Marilyn sfiorò l’Oscar (video)

3 Feb 2024 13:44 - di Bianca Conte
Don Murray

Anche oggi, che il mondo rilancia la notizia della sua morte, nonostante i 94 anni suonati, per tutti Don Murray rimane quel ragazzone tenero e aitante che in Fermata d’autobus di Joshua Logan si innamora perdutamente di Marilyn Monroe, in quell’occasione nelle vesti dell’avvenente cantante Chérie che gli fa perdere la testa. È con quel ruolo dell’irresistibile personaggio del cowboy ingenuo, tutto muscoli e grande cuore, del resto, che l’attore esordì sul grande schermo conquistando le platee americane (e non solo) e guadagnandosi una candidatura all’Oscar per il miglior interprete non protagonista alle prese con quel giovane yankee da rodeo invaghito della meravigliosa Marilyn…

È morto Don Murray, il tenero cowboy che capitolò ai piedi di Marilyn Monroe

Fresco di un ruolo da protagonista a Broadway nel 1955 in La famiglia Antrobus di Thornton Wilder, Murray fu scelto dal regista Joshua Logan per interpretare Bo Decker, l’ingenuo cowboy del Montana che si innamora della cantante Chérie (Monroe), in Fermata d’autobus. Era il suo primo film, e all’epoca aveva 26 anni. Nel cast c’era anche Hope Lange, sua futura moglie. Un ruolo, quello di Murray in Fermata d’autobus, che avrebbe segnato non solo il suo debutto cinematografico, ma la sua carriera e il suo ingresso nell’immaginario di celluloide che, da quel film in poi, avrebbe popolato per sempre.

Fermata d’autobus, il film con con cui Don Murray sfiorò l’Oscar

Una notorietà, la sua, accreditata nonostante le alterne vicende artistiche e un riserbo caratteriale che, unitamente alle sue proverbiali convinzioni morali e a uno stile di vita morigerato improntato alla sobrietà, avrebbero fortemente condizionato la carriera dell’attore. Un uomo e un professionista della recitazione dai solidi valori etici e le cui scelte professionali furono spesso motivate dall’idea di un “cinema al servizio della comunità”. Così il percorso artistico di Murray fu più volte subordinato al rifiuto di ruoli che si scontravano con la sua concezione della moralità.

La scelta dei copioni subordinata alle sue convinzioni etiche

Tanto che, dopo una prima fase di successi e di impegni frequenti sul set, l’attore cominciò a scremare minuziosamente i copioni e a centellinare la sua presenza scenica, apparendo in pochi film. Tra i titoli più conosciuti: Amore senza fine (1981) di Franco Zeffirelli e Peggy Sue si è sposata (1986) di Francis Ford Coppola. Salvo poi diradare ulteriormente le sue apparizioni sul grande schermo.

Don Murray, dalla commedia con Marilyn alle apprezzate interpretazioni drammatiche

Poche ma buone, insomma, le scelte operate da Don Murray, che già con il titolo dell’esordio sfiorò l’Oscar e che, nel tempo, si sarebbe fatto notare e valere per le interpretazioni rese al servizio di sceneggiature toccanti e ruoli drammatici. Come in Un cappello pieno di pioggia (1957) di Fred Zinnemann (1957), La notte dello scapolo (1957) di Delbert Mann, Le canaglie dormono in pace (1961) di Irvin Kershner e Tempesta su Washington (1952) di Otto Preminger.

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