Troppo “feeling” tra Meloni e von der Leyen e a “Repubblica” parte la gufata: «Ora il bis di Ursula è in salita»
La visita di Ursula von der Leyen a Forlì con Giorgia Meloni per ribadire il sostegno alle zone alluvionate otto mesi fa sembra suscitare qualche mal di pancia a Repubblica, che rilegge il rapporto instaurato tra il presidente del Consiglio italiano e la presidente della Commissione europea in chiave di potenziale disastro per quest’ultima. “I malumori di Parigi e Berlino per il feeling con la leader di FdI. Ora il bis di Ursula è in salita”, il titolo del retroscena dal quale si evince che per von der Leyen sarebbe assai meglio tenersi lontana da Meloni.
Gli allarmi di Repubblica sulla tenuta politica di von der Leyen
La visita, si legge nell’articolo, “sta facendo indispettire molti degli alleati Ue. La sensazione che il rapporto instaurato con la presidente del Consiglio sia esclusivamente dovuto alla sua campagna elettorale per ottenere il rinnovo del mandato sta creando più di un malumore. Soprattutto tra i ‘primi azionisti’ dell’Unione: Francia e Germania. Anche perché il nome della premier italiana richiama quasi automaticamente quelli dei ‘nemici’ domestici di Emmanuel Macron e Olaf Scholz: l’estrema destra di Le Pen e Afd. Il feeling Giorgia-Ursula, dunque, non piace per niente. E per molti – scrive Tito – si sta trasformando in un’azione controproducente. Ossia in un dato a sfavore della conferma”.
Il miliardo e due per l’Emilia diventa poco più di un dettaglio
Dunque, siamo ancora all’Italia ruota di scorta in Europa e ai fantasmi degli impresentabili e questo nonostante la visita di von der Leyen a Forlì sia stata il suggello di un successo del governo italiano, che si può anche ben considerare un “modello”: l’aver ottenuto 1,2 miliardi di euro in più per la Regione colpita dall’alluvione, grazie alla revisione del Pnrr. Il cuore dell’incontro tra Meloni e von der Leyen è stato questo, anche se poi le due leader hanno colto pure l’occasione per parlare di altri dossier come il Piano Mattei. Sempre Repubblica, però, nell’articolo di resoconto ce lo dice dopo una cinquantina di righe abbondanti, dopo aver ricordato nel secondo capoverso che il Municipio di Forlì affaccia su una piazza “sacrario della Resistenza” e prima di offrire un ampio ragguaglio sulla preoccupazione – “nervoso”, lo descrive l’articolo – del viceministro Galeazzo Bignami per la gestione della piazza dei pochi, ma rumorosi contestatori che si sono affacciati. Si tratta, ovviamente, di un racconto che risulterebbe sminuente e arrogante definire legittimo, poiché semplicemente lo è senza bisogno che gli siano assegnate patenti. Ma è anche un lavoro da cui traspare un “mood”. Ed è questo il focus.