Tragedia di Lodi, Selvaggia Lucarelli “lascia” X: “Cretini, farabutti”. L’insopportabile Super Io
Chiariamoci subito: crocifiggere Selvaggia Lucarelli per la vicenda di Lodi significherebbe usare il suo stesso metro. E su Lodi bisognerà capire tante cose, separando l’odio social dalla ricerca della verità giornalistica. Che Selvaggia sia, però, un insopportabile Super Io vagante, sempre alla ricerca di qualcuno o qualcosa da massacrare è un dato di fatto. La censura moralistica le piace assai, la gratifica come Catone inarrivabile di un’epoca liquida. Anche lei, come Ferragni, dotata di abile senso commerciale ma di buona penna, ondeggiante tra l’appuntamento del sabato sera e la rubrica quotidiana con la spada sempre affilata. Il punto è proprio questo: si può colpire eternamente di punta non usando mai il fioretto?
Selvaggia Lucarelli lascia X
Selvaggia scrive bene ma dimentica il confine labile tra giornalismo e blog. E anche la potenza di ogni fatwa lanciata, legata a una popolarità acquisita discettando di tango e valzer e amplificata dall’interpretazione a soggetto di un personaggio eternamente contro. Chi sono oggi i giornalisti più potenti? Non più Montanelli, Biagi o Scalfari ma i blogger: Lucarelli, Corona, i Ferragnez. E pazienza se fra questi Selvaggia è l’unica , realmente appartenente alla categoria.
La tragedia di Lodi è un capitolo a parte. E non sarebbe colpa di chi avesse identificato un ipotetico falso in un Paese nel quale, negli anni settanta, un noto politico democristiano arrivò a spararsi alla gamba da solo per simulare un attentato terroristico.
“Cretini o farabutti in malafede”
Selvaggia Lucarelli sulle storie Instagram ha pubblicato diversi messaggi d’odio che le sono arrivati per e-mail e sui social dopo il suicidio di Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria ‘Le Vignole’. Parole pesanti a seguito delle quali ha deciso di lasciare ‘X’, l’ex Twitter. E lo fa con uno sfogo scomposto: “Beh, come disse qualcuno, ‘o sono cretini o sono dei farabutti in malafede’“. In realtà, in molti hanno criticato la giornalista per essersi concentrata su una vicenda di trascurabile importanza che, tra l’altro, veicolava un messaggio positivo.
Un narcisismo eternamente contro
La colpa di Selvaggia, se c’è, è quella di sentire ogni giorno il profumo del napalm, modello colonnello Kurtz, per acquisire nuovi like e nuova popolarità.
Un narcisismo messo perennemente in evidenza, con l’obiettivo di apparire, più che essere, eternamente contro.
Intelligente e ambiziosa, Lucarelli individua i punti deboli di una comunità che pensa realmente che un tango di Mughini o un liscio di Morgan siano oggetto di discussione estetica. Se fosse un regista sarebbe Nanni Moretti, sempre al centro della sua stessa camera, ponendo se stessa come un continuum. Di lei si potrebbe dire, citando Longanesi, che anche a un funerale avrebbe invidia di non essere l’attore protagonista. Il destino dei forti, idolatori autoreferenziali, leader moderni di un presente quanto mai triste.