Strage del cavalcavia di Mestre: nessun malore dell’autista, torna l’ipotesi del guasto al bus elettrico
Alberto Rizzotto, l’autista del bus elettrico Yutong precipitato a Mestre, è morto per l’incidente e non per un malore. Dalle conclusioni firmate dal medico legale Guido Viel, l’esperto scelto dalla Procura di Venezia per fare chiarezza sull’ipotesi del malore, emerge che sebbene l’uomo soffrisse di una coronopatia asintomatica, la sua condizione nulla c’entra con la morte provocata senza dubbio dal violentissimo impatto provocato dalla caduta del bus dal cavalcavia poco prima delle otto di sera del 3 ottobre dello scorso anno.
Esiste un “nesso di causalità certo”, dunque, tra la caduta e la morte del conducente del bus della societa’ ‘La Linea’ il cui crollo dal cavalcavia provocò la morte di 21 persone e il ferimento di altre 15. Nessun elemento, si legge nelle conclusioni, conferma l’ipotesi che soffrisse di una coronopatia sintomatica, una possibilità avanzata dopo i primi esami cardiologici svolti dalla professoressa Cristina Basso, docente all’universita’ di Padova. I rilievi fatti da quest’ultima sono “probabilmente” riconducibili a un quadro silente di una patologia asintomatica in vita. Sono in corso accertamenti su un possibile guasto del bus elettrico, in particolare sul funzionamento dello sterzo e delle ruote. Il mezzo era stato fornito dall’azienda cinese Youtong.
Il bus elettrico presenta un tirante dello sterzo rotto
Come riporta il Corriere del Veneto, tra le perizie in ballo, quella sul bus cinese riguarda la possibile rottura di un tirante dello sterzo. Emerge infatti un dato oggettivo: la ruota anteriore destra è diretta verso l’esterno in maniera innaturale. E l’attenzione di tutti i tecnici nominati si sta concentrando su un bullone del tirante dello sterzo, trovato rotto, tanto che l’intero asse è stato prelevato per le analisi. La domanda è se tale rottura sia avvenuta mentre l’autobus era in corsa, e quindi possa essere stata la causa dello