Shoah, Mattarella: “Un orrore inseparabile dalla storia delle dittature. L’esempio dei Giusti ci guidi”

26 Gen 2024 14:59 - di Eugenio Battisti

“La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa. Ne rappresenta il fondamento condotto all’estremo, oltre ogni limite della legge morale che è incisa nella coscienza umana”. Nella sala dei Corazzieri del Quirinale il presidente Sergio Mattarella celebrando la Giornata del Ricordo (che si tiene domani 27 gennaio), dal titolo evocativo “I Giusti tra le Nazioni, cita Primo Levi, “un sopravvissuto all’inferno di Auschwitz”.

Shoah, Mattarella: gli orrori rientrano nella storia delle tirannidi fasciste

Il capo dello Stato si è a lungo soffermato sulle ideologie di superiorità razziale, che hanno precipitato il mondo in una guerra funesta e rovinosa. Ha passato in rassegna tutti i virus micidiali che hanno prodotto il dramma della Shoah. La religione della morte e della guerra, il nazionalismo predatorio, la supremazia dello Stato, del partito, sul diritto inviolabile di ogni persona, il culto della personalità e del capo.

“L’Uomo del Novecento precipita nel baratro”

“L’uomo del Novecento – immerso nel tempo della ragione, della fiducia incondizionata nel progresso della scienza, della cultura, della tecnica – mai avrebbe pensato di trovarsi di fronte a un tornante così tragico. Mai avrebbe concepito la possibilità di una simile regressione. Proprio mentre si confidava in un’alba radiosa per l’umanità, si trovò improvvisamente precipitato nelle tenebre più fitte”. L’orrore di Auschwitz ha spalancato – insiste Mattarella – un orrore assoluto, senza precedenti, cui null’altro può essere parificato. Quindi ha affrontato il tema dei Giusti, termine caro agli ebrei  perseguitato, definendole tante “piccole fiammelle” che hanno indicato una strada diversa dall’odio e dalla oppressione. “Persone che, per motivazioni diverse, hanno rischiato la propria vita e talvolta l’hanno anche perduta per mettere in salvo cittadini ebrei dalla furia omicida nazifascista”. C’è chi ha nascosto e protetto, chi ha falsificato documenti e liste, chi ha aiutato a espatriare. Migliaia di gesti, grandi e piccoli, di rivolta l’ideologia imperante.

L’esempio dei Giusti rischiara la nostra vita

“L’esempio dei Giusti – ha aggiunto Mattarella – rischiara la nostra via. E consente di ritessere quella trama di fiducia nel genere umano che con la costruzione dei campi di sterminio sembrava per sempre distrutta”. Tra questi durante la celebrazione sono stati ricordati alcuni nomi: da Giorgio Perlasca a Gino Bartali e gli altri “che sono stati riproposti alla nostra riconoscenza”.

Antisemitismo pericoloso diffuso dai social

Il capo dello Stato  ha poi parlato denuncialo il pericoloso ritorno all’antisemitismo diffuso senza pudore dai social. “La nostra Costituzione dispone con chiarezza che tutti cittadini sono portatori degli stessi diritti. La presenza ebraica è stata fondamentale per lo sviluppo dell’Italia moderna e nella formazione della Repubblica. Le comunità ebraiche italiane sanno che l’Italia è la loro casa e che la Repubblica, di cui sono parte integrante, non tollererà, in alcun modo, minacce, intimidazioni e prepotenze nei loro confronti“.

Di Segni: le scuole devono lavorare per disinnescare l’odio

E proprio la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche, Noemi Di Segni, ha sottolineato che “l’Italia deve trasmettere quella capacità di innovazione nella salvaguardia di valori e dignità della persona. I media, i social devono associare alle immagini una narrazione corretta che informa e non indottrina odio. Nelle scuole – ha aggiunto – deve proseguire convintamente il progetto di educazione civica e lotta a ogni forma di odio e antisemitismo. L’Italia deve portare dentro di sé l’immagine scolpita della memoria e di chi ne è ancora testimone”. Alla cerimonia, oltre alla premier Giorgia Meloni erano i presidenti di Camera e Senato, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. Ma anche i ministri Crosetto, Piantedosi, Sangiuliano, Abodi. In prima fila, anche i vertici della comunità ebraica romana, tra cui il presidente Victor FadlunAntonella Di Castro e Mario Venezia, alla guida del museo ebraico di Roma. Accanto a loro Sami Modiano, superstite dell’Olocausto.

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