Sedi Pd “a scrocco”: debiti con l’Ater per 600mila euro. Rocca: “Paghino o lascino, non possono pagare i romani”
Canoni bassi, talvolta irrisori eppure non pagati. A svelare i numeri delle morosità del Pd nei confronti dell’Ater per gli affitti delle sedi non pagate a Roma è Il Giornale, che è entrato in possesso dei documenti relativi al biennio 2021-2023 e alle transazioni sugli affitti non pagati. Dalle carte emerge che il debito dei dem per il biennio 2021-2023 ammonta a circa 227mila euro ai quali vanno aggiunti circa 413mila euro di pregresso, per un totale di oltre 600mila. “Noi lanciamo un appello ai dirigenti romani del Pd: o pagate le sedi o le lasciate, perché già ogni giorno i cittadini romani sono costretti a pagare i danni del vostro malgoverno, pagarvi anche le sedi ci sembra francamente troppo”, ha detto in un videomessaggio sui social il consigliere comunale di FdI, Federico Rocca, che per primo ha denunciato il caso.
Affitti irrisori, ma su 21 sedi Ater del Pd a Roma 19 sono morose
Il Pd ha a Roma 21 sedi all’interno di immobili Ater, di queste 19 risultano morose, nonostante i prezzi decisamente bassi. A chiarire di cosa si parli c’è un documento sulla morosità aggiornata al 31 dicembre 2023, nel quale sono dettagliati canoni e debiti. “Si va dai 165 euro per il locale in via dell’Archeologia e per quello in Via Grotta Gregna, 192 euro per quello in via Brugnato, 277 euro al mese per la sede in via Giuseppe Chiovenda; 500 euro invece per le sedi di via Appia Nuova e Via Corinaldo, un po’ meno per il locale di via della Aurelia con 358 euro ma che vede un debito di 12mila euro. Si sale poi con 745 euro in via Giovanni Michelotti. I canoni più alti sono invece quelli di via La Spezia, con 938 euro e un debito in due anni di 31 mila euro per arrivare al massimo di mille euro per la sede in Via Lorenzo Ghiberti”, scrive Bianca Leonardi, che firma l’articolo nel quale si riferisce anche di due transizioni tra l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica di Roma e il Pd.
Le transazioni tra dem e Ater
La prima transazione è datata 21 giugno 2017 e registra un debito di 442mila euro, rateizzato in 84 rate mensili con un primo versamento da 40mila euro da corrispondere subito. “Il mancato pagamento comporta la risoluzione del presente accordo”, si legge ancora in un passaggio dell’atto della transazione riportato dal Giornale. Nel 2021, però, Pd e Ater vanno a una seconda transazione, data 25 gennaio 2021, per un debito poco sotto i 413mila euro, a loro volta rateizzati, nella misura di 240 rate mensili. “Ad oggi il Pd sembrerebbe pagare lentamente i debiti arretrati, ma – è la conclusione dell’articolo del Giornale, che cita “fonti interne” – dell’affitto non se ne parla: ben 19 sedi su 21 sono morose da 15 anni e continuano ad esserlo nel silenzio dei vertici”.