Salvini: “Non mi candido alle europee. Il mio obiettivo? Prendere un voto più dei 5 stelle”
L’obiettivo di Matteo Salvini per le europee è “che la Lega prenda un voto più dei 5 Stelle“. “È il bello della democrazia”, ha commentato il segretario del Carroccio, spiegando di puntare “alla doppia cifra” e di non volersi candidare. “Io faccio il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, faccio il segretario della Lega, mi sembra più che sufficiente quello che sto facendo”, ha sottolineato, rispettando la decisione che prenderanno gli alleati: “Giorgia e Antonio faranno la loro scelta”.
Salvini: “Non mi candido alle europee. Mi piacerebbe Vannacci in lista”
“Come Lega abbiamo abbondanza di donne e uomini da candidare”, ha proseguito Salvini, intervistato stamattina da Rtl 102.5, dopo che ieri sera a Quarta Repubblica aveva ammesso che gli piacerebbe avere il generale Roberto Vannacci in lista: “Lui è un’altra delle vittime della sinistra radical chic”. Parlando poi delle amministrative, il segretario del Carroccio ha ribadito la sua idea rispetto al fatto che “per noi è sempre utile confermare un sindaco o un governatore uscente, in Abruzzo, in Piemonte e in Sardegna. Dividere il centrodestra sugli uscenti che hanno ben lavorato mi sembrerebbe un errore. Io non faccio battaglie di bandiera, ma l’unità del centrodestra è fondamentale”. Quanto al terzo mandato per sindaci e governatori Salvini si detto “favorevole”. “Sono i cittadini a dover scegliere. Se avete un bravo sindaco perché non potreste rivotarlo? Il limite al terzo mandato non c’è per i parlamentari, per i ministri, per i senatori, perché ci deve essere per un bravo sindaco o governatore?”, si è chiesto.
Il messaggio ai giudici: “Se qualcuno ce l’ha con me, se la prenda con me. Lasciate stare chi mi è vicino”
L’intervista poi è virata sui temi della giustizia e sulle strumentalizzazioni da parte della sinistra del caso che ha coinvolto Tommaso Verdini, posto ai domiciliari nell’ambito di un’indagine sulle commesse Anas. “Non mi piace quando attaccano figli e mogli per motivi politici. Io non ho mai fatto mezzo favore a nessuno, gli appalti vanno ai più bravi, non sono mai stato sfiorato da nessuna indagine. Finire sui giornali per dichiarazioni di altri che millantano mi ha dato fastidio, non tanto per me. Conosco il fratello di Francesca ed è un ragazzo in gambissima, non ho nessun dubbio”, ha detto il ministro, ricordando che “ho avuto amici carissimi sputtanati sui giornali per settimane, Morisi, Savoini, poi è finito in niente, archiviato”. Salvini aveva affrontato la questione anche a Quarta Repubblica, sottolineando che “se qualche giudice ce l’ha con me se la prenda con me, ma non tocchi chi mi è vicino, la mia compagna lasciatela lavorare”.
Lo “sconcerto per la cattiveria e il livore” intorno al caso Ferragni
Infine un passaggio sul caso Ferragni, rispetto al quale il ministro ha spiegato che “non mi piace l’accanimento su qualcuno che è in difficoltà. Quante volte Fedez ha polemizzato con me? Ma per me il problema dell’Italia non è Chiara Ferragni, ci sarà un processo. Fedez e Ferragni sono un universo lontanissimo da me, però la cattiveria e il livore di questi giorni mi lascia sconcertato”.