Richard Gere intervistato da Damilano su Rai 3 per farci la morale su migranti e Ong (video)

13 Gen 2024 8:43 - di Gabriele Alberti
Richard Gere

Altro che TeleMeloni. Marco Damilano su Rai3 ospita Richard Gere a Il cavallo e la Torre, su Rai3, servizio pubblico. Proprio nel giorno in cui Matteo Salvini si è sottoposto a processo per Open Arms, il conduttore  intervista il divo americano a fare da controcanto moralistico al governo su migrantio, Ong e quant’altro. Era in collegamento –  aveva annunciato mesi fa che non sarebbe venuto a Palermo per impegni cinematografici- . In questa occasione ha aggiunto che era “troppo difficile arrivarci”. Il che dà l’idea di quanto interesse abbia per lui la vicenda sulla quale aveva inscenato la sceneggiata nell’agosto 2019. Ha definito di nuovo gli allora decreti Salvini “legge crudele”, entrando a gamba tesa sulle faccende italiane. Ieri come oggi. L’attore era salito sulla nave ong per chiedere a gran voce all’ex ministro dell’Interno Salvini di fare sbarcare subito i migranti. Marco Damilano lo ha intervistato, sia pure da remoto. E il protagonista di Pretty Woman ha risposto collegato dal suo appartamento lussuosissimo di New York. Chi grida all'”occupazione” della Rai da parte dei meloniani dovrebbe apprezzare il pluralismo delle idee…

Richard Gere da Damilano su Rai 3: “Ho agito contro una legge crudele”

Gere spiega: “Avevo offerto una testimonianza scritta a distanza, ma non è stata accettata. Non è facile arrivare a Palermo”. Per cui si è detto “lieto di questo invito (in trasmissione) perché è importate esprimersi su quanto stava accadendo su quella nave”. Prima bordata contro Salvini, oggi vicepremier: «Avevo sentito dell’approvazione di una legge crudele. Avevo sentito della nave che non poteva entrare a Lampedusa. Io mi trovavo da amici in Italia, e qualcosa ha attirato la mia attenzione. La legge che prevedeva reato aiutare persone in mare. Per me era incredibile. Soprattutto per un paese meraviglioso come l’Italia e una popolazione meravigliosa», ha detto l’attore». Poi ha “accarezzato” il mondo delle ong. Richard Gere aveva già incontrato l’equipaggio della Open Arms qualche anno prima a Barcellona:

Richard Gere “in differita”: “La mia testimonianza scritta non è stata accettata”

“Ero rimasto molto impressionato e commosso dal loro lavoro nel Mediterraneo e ho conosciuto uno dei leader dell’operazione”. Così, dopo l’approvazione dei decreti Sicurezza voluti ai tempi da Salvini, che l’artista definisce senza troppe misura una “legge crudele e che la ong non poteva entrare in Italia, ecco arrivare puntualmente il suo aiuto “salvifico”. “Avevo già visitato l’hotspot di Lampedusa e avevo già incontrato dei migranti salvati nel Mediterraneo”.

Solo buonismo, Damilano rimane con un pugno di mosche

Ha proseguito il suo racconto da Damilano: «Mi sono chiesto veramente se nel caso di Open Arms le autorità vedessero quelle persone come fratelli e sorelle», ha dichiarato Gere che salì sulla nave Open Arms per portare aiuti. «Abbiamo dovuto trovare un’altra imbarcazione. Il conducente mi ha mostrato un video in cui c’ero io con il Dalai Lama – ha raccontato l’attore – Anche il pilota ha sentito di avere la responsabilità di aiutare i fratelli più deboli tra noi. Molto gentilmente, con grande coraggio, ci ha condotto presso l’Open Arms», rievoca.  Damilano probabilmente sperava in qualcosa di più e di diverso. Un attacco più convinto magari ai decreti Piantedosi e al governo di centrodestra. Invece l’attore ha glissato potenziali domande provocatorie e si è rifugiato in calcio d’angolo con prediche buoniste: tra una citazione del Dalai Lama, la pace nel mondo, la fratellanza universale. Anzi, ha elogiato il nostro Paese sostenendo che «gli italiani hanno fatto un lavoro egregio». «Vi ammiro», ha aggiunto.

Le proteste della Lega

Non sono mancate le polemiche per la messa in onda di questa intervista televisiva. I parlamentari della Lega componenti della commissione di Vigilanza Rai Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli si sono espressi con una nota ufficiale: Richard Gere “era così colpito dalla sofferenza degli immigrati su Open Arms che ha disertato il processo di Salvini a Palermo, ma ora trova il tempo per precipitarsi nel salottino rosso di Marco Damilano. Siamo davanti a un brutto film“.

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