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Acca Larenzia Rampelli

Rampelli: riaprite le indagini su Acca Larenzia. La Fondazione An e il Secolo patrocinano il convegno sulla strage

Politica - di Redazione - 9 Gennaio 2024 - AGGIORNATO 10 Gennaio 2024 alle 10:15

Acca Larenzia, Fabio Rampelli ricorda la tragedia di 46 anni fa e la sofferenza delle famiglie e della destra italiana in una intervista a Radio radicale.  “Un punto di non ritorno – ha detto Rampelli – a causa di uno Stato che si voltava dall’altra parte impedendo che si facesse chiarezza sugli omicidi di Bigonzetti, Ciavatta e Recchioni. Credo che questo sia il problema vero, la giustizia negata”. “Ho chiesto tante volte la riapertura delle indagini. A livello parlamentare – ha spiegato il vicepresidente della Camera – ho cercando la sponda della sinistra. Ho presentato una proposta di legge per l’istituzione della violenza politica sugli anni 70. Non ci sono soltanto i ragazzi di destra uccisi ma ci sono anche quelli di sinistra: una sequenza impressionante di giovani uccisi vigliaccamente rimasti tutti senza giustizia, considerati figli di un Dio minore”. “Vogliamo la verità storica – ha concluso – per capire, per indagare chi ha fatto questo gioco sporco alimentando la strategia della tensione”.

Su Acca Larenzia e sul libro di Valerio Cutonilli su quell’eccidio, di recente ristampato dalla casa editrice Settimo Sigillo, la Fondazione An e il Secolo d’Italia organizzano a Roma, giovedì 11 gennaio, un dibattito dal titolo “Acca Larenzia e il maledetto ’78: il dovere della memoria”. Vi prenderanno parte, dopo i saluti di Antonio Giordano, vicepresidente della Fondazione,  l’autore Valerio Cutonilli,  Maurizio Lupini, sopravvissuto alla strage di Acca Larenzia e che firma una lettera ai tre ragazzi caduti che chiude il libro di Cutonilli, il giornalista Francesco Lo Sardo, la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti e Luca Tarantelli, il figlio di Ezio Tarantelli ucciso dalle Br con la mitraglietta skorpion usata anche nell’agguato al Tuscolano. Modera la giornalista del Secolo d’Italia Annalisa Terranova.

I proventi dei diritti d’autore del libro sono destinati interamente a una borsa di studio “in memoria di Franco, Francesco e Stefano”, un’idea – si spiega nell’annuncio dell’iniziativa – nata dal “desiderio di ricordare in modo degno i ragazzi caduti” espresso dai due sopravvissuti alla strage, Maurizio Lupini e Vincenzo Segneri. Il concorso verrà ufficialmente presentato nel corso dell’incontro in programma l’11 gennaio.

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di Redazione - 9 Gennaio 2024