Nuovo “boom” dell’occupazione: 520mila posti di lavoro in più da quando c’è il governo Meloni

9 Gen 2024 11:17 - di Lucio Meo

I dati ancora una volta smentiscono i profeti di sventura della sinistra e danno ragione alle politiche per l’occupazione del governo Meloni, ma anche alle misure drastiche che hanno quasi azzerato i “fannulloni” che se ne stavano sul divano di casa a intascare il reddito di cittadinanza. Nell’ultimo anno, da quando s’è insediato il governo Meloni, è stato registrato un incremento di 520mila di rispetto al 2022. Lo rileva l’Istat nelle stime provvisorie di occupati e disoccupati a novembre 2023. Numeri, statistiche, trend, non chiacchiere e distintivi. Ora cosa diranno la Schlein e Conte sull’Italia che va a rotoli?

Occupazione, il boom nell’anno di governo Meloni

Il numero di occupati, a novembre 2023, supera dunque quello di novembre 2022 del 2,2% (+520mila unità). Un vento di fiducia sull’intero mercato del lavoro, anche grazie alle misure di alleggerimento del cuneo fiscale, che favoriscono le assunzioni da parte delle imprese e gonfiano le buste paga dei lavoratori. Tutti, nessuno escluso.
L’aumento, spiega l’Istat, coinvolge infatti uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,3 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+1,3 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. L’Istat rileva inoltre che confrontando il trimestre settembre-novembre 2023 con quello precedente (giugno-agosto), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,6%, per un totale di 130mila occupati. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa all’aumento delle persone in cerca di lavoro (+0,7%, pari a +14mila unità) e alla diminuzione degli inattivi (-1,1%, pari a -137mila unità).

Calano le persone (senza Rdc…) in cerca di lavoro e gli inattivi

A conferma dei benefici arrivati dall’abolizione del reddito di cittadinanza e la sostituzione con meccanismi più virtuoso, rispetto a novembre 2022, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,6%, pari a -71mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,6%, pari a -459mila), conclude l’Istat.

Buone notizie che per il gentil sesso: a novembre 2023 l’occupazione aumenta (+0,1%, pari a +30mila unità) tra le donne (quella maschile rimane sostanzialmente stabile), i dipendenti e gli over 34, mentre cala tra gli autonomi e i 15-34enni. Il tasso di occupazione resta invariato al 61,8%. Cala la disoccupazione a novembre 2023 al 7,5% e per i giovani al 21%.

La soddisfazione di Fratelli d’Italia

“Continua il boom di occupati in Italia che, col governo Meloni raggiunge il record di 23,74 milioni. I dati oggi dell’Istat, inoltre, evidenziano come a novembre 2023 il numero di lavoratori è aumentato di 30mila unità, interessando soprattutto le donne dipendenti. Complessivamente, nell’arco di un anno gli occupati sono cresciuti di oltre mezzo milione di unità. Questi sono i risultati delle riforme volute dal governo Meloni che hanno interessato il mondo del lavoro. Numeri concreti che zittiscono chi tifava contro l’Italia pur di esultare contro Fratelli d’Italia e la maggioranza di centrodestra. Ancora una volta le nefaste previsioni delle opposizioni vengono smentite”, dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.

Per Francesco Filini, responsabile del Programma di FdI, “gli ultimi dati sul mercato del lavoro mettono a tacere tutte le polemiche sollevate dall’opposizione, ormai sempre più a corto di argomenti e ridotta ogni volta a ripiegare su temi ideologici. La verità è che il governo di Giorgia Meloni sta spiazzando tutti, portando a casa risultati concreti: meno sussidi più lavoro; meno spese, più ricchezza. Al boom dei dati sull’occupazione corrisponde un sonoro schianto dell’opposizione”.

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