Nuove intercettazioni inguaiano Camilla Marianera, la presunta “talpa” della Procura di Roma
Altre intercettazioni si aggiungono al procedimento in corso a Roma a carico di Camilla Marianera, la praticante avvocato in carcere dal febbraio scorso e accusata insieme al suo compagno Jacopo De Vivo di corruzione in atti giudiziari. Si tratta di cinque intercettazioni telefoniche e ambientali che risalgono allo scorso gennaio, poche settimane prima dell’arresto di Marianera, attualmente ancora in carcere. Il tribunale ha infatti accolto sul punto la richiesta della pm Giulia Guccione, che ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, nei confronti della praticante avvocato, accusata di avere ‘venduto’ in cambio di ‘mazzette’, notizie coperte dal segreto istruttorio.
Le accuse contro Camilla Marianera, la “talpa” della Procura di Roma
Secondo l’atto d’accusa dei pm, dal 2021 al dicembre scorso, i due ”erogavano utilità economiche a un pubblico ufficiale allo stato ignoto, appartenente agli uffici giudiziari di Roma e addetto all’ufficio intercettazioni, perché ponesse in essere atti contrari ai doveri del suo ufficio, consistenti nel rilevare l’esistenza di procedimenti penali coperti dal segreto, l’esistenza di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, atti remunerati mediamente nella misura di 300 euro a richiesta’’.
All’udienza di oggi sono stati ascoltati come testimoni alcuni dipendenti e collaboratori di uno studio dentistico in zona piazza Bologna dove secondo un teste portato dalla difesa sarebbe stata in cura la praticante avvocato nei giorni in cui, secondo la Procura, si incontrava con ‘clienti’ a cui vendere informazioni segrete. Fra i testi sentiti anche alcuni operanti delle forze dell’ordine che hanno condotto le indagini i quali hanno però riferito che proprio nei giorni in questione, il 22 settembre, 22 ottobre 2022 e il 21 gennaio 2023, le celle telefoniche hanno agganciato Marianera in altre zone, diverse da quella in cui si trova lo studio dentistico. A febbraio è previsto l’esame dell’imputata in aula, il cui compagno, Jacopo De Vivo, è a processo con rito abbreviato. L’inchiesta intanto prosegue per individuare la ‘talpa’ che dall’ufficio intercettazioni di piazzale Clodio avrebbe passato informazioni coperte da segreto d’ufficio alla praticante avvocato e al suo compagno.