Nordio: “Avanti tutta sulla giustizia”. Opposizione spaccata, insulti e deliri dagli ex giudici grillini
Una ordinaria giornata di veleni, in Parlamento, per il dibattito sulla giustizia nel quale il ministro Nordio era chiamato a tirare le fila della maggioranza, sintetizzare e scandagliare le tappe della riforma in cantiere e zittire gli strepiti dell’opposizione, che ancora una volta s’è spaccata. Nel pomeriggio l’aula della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazione del ministro Carlo Nordio sull’amministrazione della giustizia con 162 sì. I no sono stati 113 no e 21 astenuti. Approvata anche la risoluzione Azione-Iv-Più Europa con riformulazioni su cui il governo aveva dato parere favorevole. Una prima crepa nell’opposizione, poi è arrivato il bis al Senato.
Via libera alla Camera e al Senato sulle risoluzioni del centrodestra
In serata è arrivato il via libera di palazzo Madama – con 90 voti favorevoli – alla risoluzione di maggioranza sulla relazione del Guardasigilli. I contrari sono stati 57 e gli astenuti 13, come ha annunciato il presidente del Senato Ignazio La Russa parlando in Aula. La risoluzione di Azione e Iv, su cui il governo ha dato parere favorevole, è passata a sua volta con 99 sì. ”Le altre risoluzioni, la 2, la 3 e la 4, risultano precluse e quindi non le mettiamo in votazione”, ha precisato La Russa riferendosi alle risoluzioni presentate dalle opposizioni, che anche in questa occasione, come dimostrano i voti di calendiani e renziani, si è spaccata. Non senza deliri politici, come quello dell’ex procuratore antimafia Rhao, deputato grillino, che alla Camera ha accusato il ministro di voler aiutare la mafia…
Nordio e la giustizia: “Riforma rapida, anche sulla separazione delle carriere”
“La separazione delle carriere è nel programma del governo, è un impegno con gli elettori, intendiamo andare avanti e non andremo alle calende greche”, ha annunciato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, illustrando la sua relazione in Parlamento, difendendo poi l’abolizione dell’abuso d’ufficio: “E’ un reato evanescente, e per noi l’unica soluzione è abolirlo. Siamo decisi ad andare fino in fondo. Non c’è nessun contrasto con l’Europa né con la convenzione di Merida”. L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio “è un tassello di una riforma più ampia, rivedremo i reati contro la pubblica amministrazione, che sono obsoleti”, ha spiegato il ministro. E sull’obiezione che si tratti di un reato spia “siamo all’aberrazione non esiste al mondo un reato spia, il reato c’è o non c’è. Non esiste un reato strumentale per trovare un altro reato”, ha sottolineato, tornando a rivendicare che la decisione di abolire l’abuso d’ufficio “è una celta di razionalità”. “Entro febbraio prevediamo di approvare definitivamente i decreti correttivi alla riforma penale. e a breve saranno presentati i correttivi alla riforma civile, per concludere auspicabilmente l’iter entro la primavera”.
Intercettazioni, scambio di accuse con i grillini
Per quanto riguarda le spese per le intercettazioni, ha poi detto Nordio, “so di camminare su un ghiaccio molto sottile. Non saranno mai toccate quelle che riguardano la criminalità organizzata, il terrorismo e i reati di allarme sociale. Ma è necessaria una razionalizzazione della spesa“. La replica, alla Camera, dell’ex capo dell’Antimfia, Federico Cafiero de Raho (M5S), ora deputato M5S, è stata ai limiti dell’insulto. “La vostra politica è un favore alle mafie. Voi fate quello che le mafie sui loro territori impongono con l’intimidazione, zittite la stampa e le persone. Mai le mafie hanno avuto un trattamento così favorevole”, ha detto De Rhao. “Il sillogismo che ha usato non è accettabile in questa aula, devo richiamarla e censurare il suo intervento“, ha replicato il vice presidente della Camera Giorgio Mulè.
Anche al Senato l’ex giudice grillino fa un comizio
Scontro tra centrodestra e 5 stelle sulla giustizia anche al Senato. Nel mirino della maggioranza alcune frasi pronunciate dal senatore M5S Roberto Scarpinato nel suo intervento, a palazzo Madama, che hanno fatto andare su tutte le furie la maggioranza, a cominciare da Fratelli d’Italia, che ha deciso di abbandonare l’emiciclo mentre l’esponente M5S parlava. Anche il guardasigilli ha lasciato l’aula.
“Sono gravi le accuse che muove il senatore Scarpinato -scrive in una nota il vicepresidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon- quando attribuisce alla maggioranza e al ministro Nordio la volontà di dare ”impulso a una nuova politica criminale, che adegui il sistema penale all’assetto classista della società” e soprattutto della necessità ”di un Ministro della giustizia, che, incarnando lo spirito del tempo, si attivi adeguatamente per riformare la Costituzione, in modo da ricondurre l’ordine giudiziario sotto il controllo dei vertici politici'”.
“Oltre a ricordare che esiste una Costituzione baluardo a qualsiasi deriva di questo tipo, l’obiettivo del centrodestra è piuttosto di liberare la magistratura dalle correnti politicizzate, di cui Scarpinato è significativo esempio”, la dura replica del parlamentare meloniano alle parole del senatore 5S.