“Non lasceremo l’Ue ai fasci”: ecco l’innovativo programma di Carola Rackete per le europee
Ci sarà anche Carola Rackete in corsa per le europee. A confermare la notizia, già ampiamente annunciata, è stata lei stessa su X: “Non lasceremo l’Europa ai fascisti né permetteremo loro di distruggere le istituzioni democratiche. Ecco perché mi candido al Parlamento europeo”, ha scritto in queste ore. Il programma per Bruxelles, insomma, è chiaro. E per capire quanto il tema sia effettivamente sentito in Ue, al di là delle urla e dei proclami propagandistici, basta uno sguardo alle foto dell’aula vuota mentre l’altro giorno si teneva il dibattito sul “rischio fascismo” voluto dalla sinistra italiana di concerto con i propri sodali Ue.
Carola Rackete candidata alle europee per “sconfiggere i fascisti”
Carola Rackete porterà avanti le sue illuminate idee, che comprendono anche il clima, come indipendente nelle liste di Die Linke, il partito tedesco della sinistra radicale. Non avrà bisogno di raccogliere preferenze, perché il sistema elettorale da quelle parti prevede la lista bloccata. “Sento di non avere altra scelta che impegnarmi nella politica. È il momento giusto. Vogliamo che coloro che sono a favore dei diritti umani e della giustizia climatica siano in maggioranza, o lasceremo la decisione alla destra e ai fascisti? È una domanda abbastanza semplice che dobbiamo farci”, ha detto la capitana speronatrice della Sea Watch 3 in un’intervista al Guardian. Del suo immigrazionismo e delle gesta che lo hanno accompagnato si sa fin troppo. Da qualche tempo, però, Rackete si è riposizionata sposando con lo stesso entusiasmo (e approccio) le tematiche climatiche. Nell’ambito di questa nuova vocazione si sono registrate, per esempio, le analisi sul legame tra crisi climatica e patriarcato e la proposta di socializzare le compagnie che si occupano di petrolio, gas e carbone.
La capitana manda in pezzi la sinistra tedesca
L’operazione Rackete, che ha tutta l’aria di essere un mero espediente elettorale, però, si sta già rivelando problematica. Die Linke, che già ha i suoi problemi, sull’annuncio della candidatura della capitana si è ulteriormente spaccato, poiché in molti la ritengono incompatibile con la linea del partito. Così alla fine è stato trovato l’escamotage della candidatura indipendente. “Quando si sono avvicinati a me era abbastanza chiaro che il partito si sarebbe diviso. Vedo questa come un’opportunità per impostarlo su un percorso nuovo e chiaro, attirare nuovi membri, abbandonare definitivamente la retorica nazionalista e trasformarlo in un solido luogo di organizzazione per la sinistra progressista. Mi piace l’immagine della fenice che risorge dalle ceneri”, ha detto ancora Rackete.