L’Italia investe sulla Difesa: in arrivo 400 carri armati modernissimi e 1000 veicoli da combattimento
Quattrocento cingolati, carri armati di ultima generazione fabbricati in Germania, ma anche mille veicoli da combattimento per rafforzare le linee di difesa in un eventuale conflitto armato di terra, improbabile ma non impossibile alla luce dei venti di guerra che spirano nel mondo, a partire dall’Ucraina. Oggi “Repubblica” dettaglia gli investimento del governo Meloni per i prossimi tredici anni e un impegno di spesa pari a 24 miliardi e mezzo di euro, un terzo dei quali già stanziati.
Dalla Difesa soldi per le brigate corazzate, carri armati e veicoli combat
Il quadro completo degli investimenti è delineato dal Documento di Programmazione Pluriennale, illustrato dal ministro Guido Crosetto alle Commissioni parlamentari nello scorso novembre. Ma l’aumento delle spese arriva da lontano, dall’invasione dell’Ucraina, quando il governo Draghi decise di modernizzare 125 Ariete, cambiando motore e strumentazioni, con una spesa di 1.250 milioni. L’esecutivo Meloni ha poi investito sui Leopard 2A8 tedeschi, ultima versione dell’unico tank rimasto in produzione in Europa. “Il documento della Difesa prevede l’acquisto di 133 esemplari da battaglia, con il possente cannone da 120 millimetri, e 140 senza torretta con ruspe, gru, ponti mobili e apparati da sminamento. L’investimento complessivo è stimato in 8,24 miliardi, da qui al 2037”, scrive “Repubblica“.
I Leopard 2A8 in azione
I mezzi che l’Italia non produce più
A chi facesse notare che l’Italia è costretta ad acquistare i cingolati dalla Germania, va ricordato che nel nostro Paese non si producono più cingolati corazzati da almeno venticinque anni, da quando fu interrotta la linea della Oto Melara di La Spezia, del gruppo Leonardo, assieme alla Iveco Defence Vehicles di Bolzano, leader internazionale nei blindati su ruote.
Non solo carri armati, però. Anche mezzi cingolati che trasportano squadre di fanti e le proteggono con il fuoco di cannoncini a tiro rapido o missili anti-tank. “Tutti i documenti relativi alle richieste operative sono stati approvati e il ministro della Difesa ha allocato una parte importante dei fondi necessari”, ha dichiarato giovedì al sito specializzato Defensenews il generale Francesco Olla, responsabile del reparto pianificazione della forza armata: “Le attività per stabilire i contratti inizieranno nei prossimi mesi”. Nel bilancio è prevista una spesa di 5,2 miliardi in 14 anni, precisando però che l’intero programma – chiamato ora Army Armored Combat System (A2CS) – richiederà in tutto 15 miliardi. Si ipotizza che questi veicoli abbiano torrette con armi diverse: mitragliere da 30 millimetri, cannoni, mortai”.