L’Alta Corte di Tirana lascia la sinistra senza voce: il memorandum sui migranti è costituzionale
Nessun ostacolo all’attuazione del memorandum tra Italia e Albania in materia di immigrati, sottoscritto dalla premier Giorgia Meloni e il presidente albanese Edi Rama lo scorso 6 novembre. La Corte costituzionale di Tirana ha respinto i due ricorsi di costituzionalità presentati a dicembre da deputati del Partito democratico albanese, all’opposizione, e da altri schierati con l’ex premier Sali Berisha.
Italia-Albania, la Corte costituzionale respinge i ricorsi
Il ricorsi avevano prodotto il no alla ratifica del protocollo, ma non la sospensione dell’accordo. Solo uno stop interno all’Albania, che la sinistra italiana ha subito colto e trasformato in un presunto “schiaffo” al governo Meloni. Tesi smentita dall’eco positiva avuto dall’accordo, ritenuto da tutti gli osservatori un successo del governo, anche come apripista in altri scenari. Per non dire della posizione della presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, che lo ha definito un modello possibile per l’Europa. “È un esempio di pensiero fuori dagli schemi, basato su un’equa condivisione delle responsabilità con i Paesi terzi, in linea con gli obblighi previsti dal diritto internazionale e dell’Ue”. Il presunto schiaffo alla Meloni si è trasformato in uno schiaffo alla sinistra che ha urlato al complotto, al blitz e allo spreco di denaro.
Ora il testo va in Parlamento per l’approvazione
Oggi il verdetto: il memorandum è conforme alla Costituzione. Ora, dopo il via libera dei giudici dell’Alta Corte, il testo dovrebbe passare per il voto formale in Parlamento per poi entrare in vigore. L’accordo tra Roma e Tirana prevede la realizzazione in Albania di due centri per l’identificazione e l’accoglienza dei migranti salvati nel Mediterraneo. “L’Albania – spiegò Meloni al momento delle firma – ci concederà l’utilizzo di alcune aree del suo territorio. In cui l’Italia potrà realizzare a sue spese e sotto la sua giurisdizione due strutture per la gestione dei migranti illegali”.
FdI: smentite le Cassandre della sinistra
Per Fabio Rampelli oggi la premier incassa un’altra vittoria e il Pd una nuova sconfitta in modalità ‘trasnazionale’. Oggi viene dimostrato – dice il vicepresidente della Camera di FdI – che l’accordo non lede l’integrità del territorio albanese. Una volta il Pd era una cosa seria, ora è impegnato strenuamente a parlar male dell’Italia nel mondo. E si dimostra non più partito di governo ma inaffidabile movimento di gruppettari”. Sara Kelany , relatrice del provvedimento alla Camera, sottolinea che la “sinistra nostrana è stata smentita ancora una volta dalla storia. Ora l’Albania in pochi giorni concluderà l’iter parlamentare. E con il passaggio anche al Senato del ddl di ratifica saremo pronti allo scambio di note ed a dare il via al progetto. Le Cassandre di sinistra, anche stavolta, dovranno fare un passo indietro”.