La Russa e l’anno che verrà: “FdI vincerà le Europee. Schlein lotta, ma ha vita dura nel Pd”
Sul 2024, l’anno che verrà, Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha le idee chiare: “Sarò ancor più imparziale di quanto già lo sia, se possibile, nel corso dell’esame della riforma costituzionale”. E a conferma del suo profilo “istituzionale” riesce a scegliere alcune parole per lodare la leader del Pd, Elly Schlein: “Apprezzo il modo in cui difende le sue idee in un partito che spesso non le condivide”, dice in una lunga intervista a “La Stampa“. Nella quale vede un futuro roseo per il suo partito: “Meloni si candiderà alle Europee? Se lo facesse sarebbe normale. L’Italia grazie a lei è tornata centrale a livello internazionale. Credo che lei abbia come primo obiettivo il buon risultato del centrodestra. FdI conta ovviamente di restare primo partito”.
La Russa e la riforma del premierato
La Russa chiarisce la sua posizione sulle riforme: “Nel programma elettorale, parlavamo di presidenzialismo. Insomma, volevamo qualcosa di più del premierato in tema di democrazia diretta. Trovo comunque sia stato saggio tentare di portare un testo il meno invasivo possibile. Sarà pure qualcosa di minore rispetto al presidenzialismo, ma non considero un errore la strada che la ministra Casellati ha scelto. La verità è che le buone mediazioni hanno il pregio di non accontentare né scontentare del tutto nessuno… L’obiettivo che il centrodestra si pone è quello di evitare l’instabilità governativa, perché serve una durata dei governi più lunga, di legislatura; l’altro obiettivo è il rispetto della volontà popolare che spesso è mancato in questi anni. Solo 5 articoli, niente di più”. La Russa boccia il “premier d scorta”, però: “Solo un’ipotesi di scuola”, ma non il premierato.
Nessuna minaccia per i poteri del Colle
Il presidente del Senato non vede alcune minaccia dalle riforme per il ruolo del Capo dello Stato, rispetto alle sue funzioni. “Vengono ridotte solo quelle che, per prassi e non per la Costituzione, il Capo dello Stato ha dovuto meritoriamente svolgere in questi anni, quando mancavano le maggioranze parlamentari. Di fatto quando c’è stata una situazione con maggioranze chiare, il Capo dello Stato non ha mai dovuto sopperire all’inadeguatezza delle forze politiche per tenere in piedi una legislatura. Quando negli ultimi tempi, invece, questo non c’è stato, è toccato giustamente al Capo dello Stato a trovare soluzioni per superare lo stallo. Con il premierato, però, non esisteranno più maggioranze incerte: sarà il popolo che decide il premier e qualora mancasse una maggioranza si tornerebbe a votare”. La Russa però non vede di buon occhio la riduzione dei senatori a vita. “Se ci fosse quindi un emendamento che anziché abolirli li riducesse a 2, massimo 3, ma senza il potere di votare fiducia o sfiducia al governo, non mi sentirei di condannarlo, anche per coerenza con me stesso”.
I giudizi su Mattarella e Schlein
“L’ho trovato uno dei più completi di sempre”, dice La Russa a proposito del discorso di fine anno di Mattarella, poi gli chiedono del leader dell’opposizione e della recente festa di Atreju: “FdI ha invitato anche Elly Schlein e non è certo un punto di riferimento per noi. Non lo è neanche Musk. Apprezzo alcuni aspetti e temi di Musk così come ne apprezzo qualcuno perfino di Schlein. È arrivata a guidare il secondo partito d’Italia con delle idee che non erano quelle della maggioranza degli iscritti e porta temi che non sempre piacciono all’establishment del suo partito. Saranno tesi sbagliate? Forse, ma sono le sue e cerca di difenderle”. Di stretta attualità il caso del presunto “pistolero” di Capodanno, il deputato Pozzolo: “La legge italiana sul possesso di armi è la più restrittiva d’Europa e sicuramente non va allargata. Anzi, io sarei ancora più rigido. In questo caso si tratta di un problema di opportunità: al cenone c’era bisogno di andare armato? Per me è sempre inopportuno, ma non è una questione politica. Il partito poi valuterà la situazione. Io considererei meno grave se fosse inavvertitamente partito un colpo a lui, piuttosto che non ad altri a cui lui ha dato la sua pistola”.
L’inchiesta su Verdini e i rapporti con la magistratura
Ed ancora, l’inchiesta sui Verdini: “Ho un buon rapporto sin dai tempi del Pdl. Credo che farà comunque bene il governo a guardarle con la lente di ingrandimento, per il bene dei cittadini. Conoscendo Giorgia non ho il minimo dubbio che presterà particolare attenzione a quelle nomine perché ogni dubbio sia fugato”. E sui rapporti politica-magistratura: “Auspico che prevalga il rispetto delle prerogative costituzionali dell’uno e dell’altro potere sempre con il reciproco rispetto che c’è già nella stragrande maggioranza dei casi. La mia storia personale dice chiaramente che io questo rispetto l’ho sempre praticato. Me lo hanno riconosciuto sempre anche a sinistra anche se questo non mi ha impedito di censurare singoli comportamenti”.