Israele, esplode la rabbia dei familiari degli ostaggi: fanno irruzione in Parlamento al grido di “liberateli ora” (video)

22 Gen 2024 14:27 - di Prisca Righetti
familiari ostaggi

Le immagini invadono i social e dilagano sulle piattaforme online in tutto il loro potenziale di drammaticità, rabbia e dolore. Esplode la rabbia dei familiari degli ostaggi di Hamas che fanno irruzione nel Parlamento, irrompendo nell’aula dove era riunita la commissione finanze. I manifestanti, riuniti davanti al parlamento israeliano per chiedere nuove elezioni e il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza, hanno poi bloccato l’ingresso della Knesset, facendo scattare l’intervento della polizia. Il Times of Israel, che ha dato la notizia poi confermata a suon di video sul web, pubblica foto che mostrano gli agenti trascinare via i dimostranti che hanno fatto irruzione nella Knesset, (il parlamento di Israele), chiedendo a viva voce – e brandendo cartelli nelle mani – la liberazione dei loro cari ancora nelle mani dei terroristi palestinesi.

Israele, i familiari degli ostaggi fanno irruzione nel Parlamento

Paura e angoscia dell’attesa cedono il passo alla rabbia: e decine di parenti degli ostaggi irrompono in aula armati di risentimento e disperazione, per chiedere ai deputati di fare di più per cercare di liberare i loro cari. Un dramma tracimato nell’irruzione odierna, che neppure gli usceri del palazzo – a quanto si apprende – si sono sentiti di mettere a tacere. Secondo quanto riferisce il sito di Rainews dando conto degli eventi, allora, quegli uomini, «spesso pronti a espellere disturbatori o manifestanti, stavolta non sono intervenuti».

L’ingresso in Aula dei manifestanti al grido di “liberateli ora, ora, ora”

Non hanno fermato quei padri, quelle madri, quei parenti in maglia nera entrati coi cartelli in pugno. Uomini, donne, tutti idealmente riuniti in un’unica famiglia vincolata da un legame cementato nel dolore, nel sangue, nell’incertezza costante che scandiscono le loro giornate da quel 7 ottobre, giorno del massacro e dei rapimenti. «Non starete qui seduti mentre laggiù stanno morendo», ha gridato uno dei manifestanti facendosi largo nella sala. E tutti insieme gli hanno fatto eco: «Rilasciateli ora, ora, ora!».

La commissione sospende i lavori

Poi Moshe Gafni, presidente della commissione finanze, prende la parola e prova a rassicurare tutti i presenti: «Faremo di tutto per far tornare a casa i bambini, i fratelli, le donne. Tornino a casa e tornino sani e salvi». Poi i manifestanti vengono allontanati, ma la commissione che ha sospeso i lavori che erano in corso, non ritorna al tavolo. Gli echi di quelle grida di disperazione, la tensione e il dolore di quelle persone, sono ancora tangibili e deflagrano tra le mura del palazzo.

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