Israele decapita Hamas: ucciso a Beirut Saleh al-Arouri, “mente” della strage del 7 ottobre (video)
Sono stati sospesi i negoziati tra Hamas e Israele sul rilascio degli ostaggi e un nuovo cessate il fuoco a Gaza dopo l’uccisione a Beirut del numero due della formazione palestinese, Saleh al-Arouri,avvenuta nella giornata di ieri. Un colpo durissimo all’organizzazione terroristica palestinese che rischia di provocare un’ulteriore escalation, in particolare lungo il fronte tra il Libano e il nord di Israele. La reazione più violenta, per adesso, è arrivata dall’Iran: “E’ stata una operazione terroristica e la dimostrazione che Israele non ha raggiunto i suoi obiettivi nella Striscia di Gaza, dichiarati dopo l’attacco del 7 ottobre in Israele, nonostante il sostegno degli Usa”, ha commentato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian.
Hamas e l’uccisione di Saleh al-Arouri, “mente” della strage del 7 ottobre
Numero due dell’ufficio politico di Hamas dal 2017, tra i fondatori delle Brigate Ezzedin al-Qassam – il braccio armato di Hamas – e membro del politburo dell’organizzazione palestinese dal 2010, Saleh al-Arouri era considerato la ‘mente’ della strage compiuta da Hamas il 7 ottobre, come evidenziano i media ebraici. Nato ad Aroura, in Cisgiordania, nel 1966, è il dirigente di Hamas di più alto rango colpito dallo Stato ebraico dall’inizio dell’operazione militare della Striscia di Gaza. Il suo volto era apparso accanto a quello del leader Ismail Haniyeh nel video in cui la leadership del movimento palestinese celebrava davanti alla tv la notizia dell’attacco in Israele.
Come confermato da Hamas, al-Arouri è stato ucciso insieme ad almeno altri due comandanti delle Brigate al-Qassam nell’esplosione avvenuta nella periferia sud di Beirut ed attribuita dai media locali a un drone israeliano. Sulla testa dell’uomo che era considerato anche l’elemento di raccordo di Hamas con Iran e Hezbollah, gli Stati Uniti avevano messo una taglia di cinque milioni di dollari.
Il video del luogo dove è avvenuto il blitz
Al-Arouri più volte arrestato da Israele
Al-Arouri era uno dei massimi dirigenti del gruppo islamista in cui militava dal 1987, quando allora studente di diritto islamico all’Università di Hebron guidava il movimento studentesco della formazione palestinese. Venne più volte arrestato da Israele, anche per lunghi periodi, in particolare dal 1985 al 1992 e poi dal 1992 al 2007. Negli anni successivi si trasferì a Damasco, dove entrò a far parte dell’ufficio politico di Hamas guidato da Khaled Meshaal. Quando quest’ultimo lasciò la capitale siriana all’inizio della guerra civile, al-Arouri si spostò a Istanbul, in Turchia, dove rimase fino alla fine del 2015. Da lì si diresse in Libano.
Secondo Ynet, la partenza di al-Arouri dalla Turchia fu dovuta al riavvicinamento tra Turchia ed Israele successivo alla crisi della ‘Freedom Flotilla’. Si ritiene che dal Libano al-Arouri dirigesse le attività di Hamas in Cisgiordania.
Il vice di Ismail Haniyeh guidò la delegazione di Hamas nei colloqui di riconciliazione con Fatah e contribuì a negoziare il rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit, nel 2011, in cambio della liberazione di 1.027 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane (tra cui Yahya Sinwar e Rawhi Mushtaha). Secondo l’intelligence dello Stato ebraico, oltre ad aver avuto un ruolo in numerosi attentati, fu suo il piano di rapire e uccidere nel giugno 2014 i tre adolescenti israeliani Gilad Shaar, Eyal Yifrach e Naftali Fraenkel.