Foibe, in Slovenia danneggiati i mezzi della troupe Rai. Unirai: “Le minacce non fermano i giornalisti”

17 Gen 2024 17:27 - di Redazione

Un’intimidazione ai giornalisti italiani impegnati a documentare la tragedia delle foibe. È successo  ieri pomeriggio in Slovenia, dove una troupe Rai, impegnata a realizzare un servizio sugli eccidi delle foibe si è vista danneggiare i propri mezzi, nei pressi di una caverna in cui stava realizzando delle riprese.

Slovenia, Unirai: danneggiati i mezzi della Rai all’opera sulle foibe

A rendere noto l’episodio, denunciato alle forze dell’ordine, è stato il sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai, che ricostruisce la dinamica. Nei pressi del villaggio di Podpec, a pochi chilometri dal confine italiano, l’inviato del Tg2 Andrea Romoli, accompagnato da due speleologi locali, si è calato all’interno della caverna di Bliznj. La cavità dove nel 1945 le milizie comuniste di Tito hanno trucidato centinaia di persone.

Il servizio dell’inviato del Tg2 Andrea Romoli

Una volta emersi dalle grotte (dove hanno scoperto molti resti umani), Romoli e la sua troupe hanno trovato le macchine di servizio, lasciate ad alcune decine di metri di distanza, pesantemente vandalizzate. Il mezzo più colpito – riporta Unirai – è quello che portava il distintivo di riconoscimento Rai a cui è stato sfondato il parabrezza e distrutta la fiancata. Gli equipaggiamenti all’interno dei mezzi non sono stati in alcun modo toccati.

“Gli atti intimidatori non fermano i giornalisti”

“Unirai condanna questi atti intimidatori e violenti che non fermeranno il lavoro dei giornalisti Rai per raccontare i crimini di ieri e di oggi”, scrive il sindacato in una nota. “Dalle foibe in Istria alle fosse comuni di Bucha è teso un unico filo rosso di sangue. Che bisogna ricordare e denunciare perché quegli orrori non si ripetano. Farlo senza paure e reticenze è la maniera migliore per onorare lo straordinario lavoro di ricucitura delle ferite del passato realizzato dalle comunità italiana e slovena, al di qua e al di là del confine. Per costruire un comune futuro di pace e convivenza. Dalla storica stretta di mano tra il presidente Mattarella e il suo omologo sloveno Pahor davanti alla foiba di Basovizza non si torna indietro”.

Rampelli: solidarietà ai giornalisti Rai

Fabio Rampelli esprime solidarietà ai giornalisti “colpiti da un vile attacco”.  Il vicepresidente della Camera dice di aver appreso con sgomento dal sindacato Unirai la notizia dell’atto vandalico ai danni della troupe Rai del tg2 a pochi chilometri dal confine italiano. “Simili azioni riaprono ferite che sembravano almeno parzialmente rimarginate con la fine dell’oblio. Gli orrori subiti dagli italiani per mano dei comunisti titini non avevano giustificazioni ieri, figurarsi oggi in cui la Slovenia è parte dell’Unione europea. Il bisogno di verità storica, a 80 anni di distanza, non può ancora essere percepita come una minaccia. E non è accettabile – conclude Rampelli – xche qualcuno perseveri nel negazionismo o nel tentativo di nascondere le decine di migliaia di vittime infoibate sul confine orientale”.

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