Favia, l’oste ex M5S accusato di violenza sessuale: la Procura di Bologna chiede il rinvio a giudizio
Ascesa e caduta dell’oste ex esponente del M5S ritiratosi a vita imprenditoriale dopo l’addio ai grillini, Giovanni Favia è accusato di violenza sessuale: per lui la Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio. Come spiegano il Corriere nelle sue pagine bolognesi e la Repubblica, l’episodio contestato risale alla notte tra il 5 e il 6 novembre 2021. A denunciare quanto accaduto quella sera di ormai tre anni fa, una giovane donna con cui l’ex movimentista grillino – ora gestore di locali – aveva avuto una relazione. Ma procediamo con ordine.
Favia, ex M5S: una donna l’accusa di violenza sessuale. La Procura chiede il rinvio a giudizio
Era lo scorso giugno quando il Gip del tribunale Domenico Truppa ordinava di formulare l’imputazione per Giovanni Favia con l’accusa di violenza sessuale a una donna. La decisione – scriveva in quei giorni il quotidiano diretto da Molinari – arrivava «contestualmente a quella di accogliere la richiesta di archiviazione per altri reati inizialmente ipotizzati dalla Procura: stalking e lesioni». Ora, incalza oggi il Corriere della sera nella sua edizione bolognese, «ancora una udienza preliminare per Giovanni Favia, ex del Movimento 5 Stelle e poi volto noto del movimento di ristoratori #IoApro durante il lockdown, ancora per violenza sessuale».
I fatti contestati dalla denunciante risalirebbero al novembre del 2021
I fatti contestati, sempre quelli relativi alla notte tra il 5 e il 6 novembre 2021, che coinvolgerebbero il grillino della prima ora «dopo essere uscito con un’archiviazione da una precedente accusa di una ex dipendente», e che adesso adesso è nuovamente chiamato a comparire davanti al gup di Bologna perché la Procura cittadina ha chiesto il rinvio a giudizio per l’accusa di violenza sessuale. Un’accusa mossa nei suoi confronti questa volta da una donna con cui in passato Favia ha avuto una relazione. Un capo d’imputazione per cui Favia dovrà presentarsi in aula per l’udienza preliminare davanti al giudice Roberta Malavasi il 12 marzo.
Favia (ex M5S) sotto accusa: l’udienza preliminare fissata per il prossimo 12 marzo
Quel giorno, in aula, Favia dovrà difendersi e replicare alle accuse della donna, assistita dall’avvocato Barbara Iannuccelli, che – come ricorda il Corriere – «denunciò Favia (il primo eletto in Emilia-Romagna con i 5 stelle e uno dei primi espulsi) sostenendo di averla costretta ad un rapporto sessuale. Alcuni giorni dopo quel rapporto, la giovane, convinta da un’amica con la quale si era confidata, si presentò ai carabinieri e raccontò di aver conosciuto Favia su un social a maggio 2021». Quando «iniziò una relazione che la donna definisce “tossica”: “Mi sminuiva e mi denigrava”. “Una volta mi ha schiaffeggiata dopo il mio rifiuto ad avere rapporti sessuali” si legge nella denuncia».
La denuncia della 27enne ex di Favia
Fatto sta che comunque la relazione sarebbe proseguita poi per mesi, come ammesso dalla stessa presunta vittima. Poi, a novembre dello stesso anno, la presunta violenza. Un abuso che secondo la denunciante sarebbe scattato al rientro a casa dopo una serata trascorsa in compagnia di amici, quando «crollata sul letto» dopo aver «bevuto molto», secondo quanto ha denunciato la 27enne «si sarebbe svegliata sentendo il corpo di Favia su di lei e lui avrebbe proseguito il rapporto sessuale “con forza”. Nonostante i rifiuti di lei, riuscita a divincolarsi dopo molto “con un colpo d’anca”».
L’ex grillino si dichiara innocente
«Ho lottato strenuamente ma lui insisteva» sostiene la donna negli atti d’accusa, ammettendo che quella notte sarebbe rimasta a casa di Favia fino all’alba. E allegando alla denuncia i messaggi che i due si erano scambiati il giorno dopo, in cui lei gli rinfacciava il diniego a quel rapporto degenerato in prova di forza e di sopraffazione. Ora, di tutto questo – e del corollario di accuse e dichiarazioni, repliche difensive e deduzioni che vi ruota attorno – l’ex pentastellato Favia, che si è sempre detto innocente, dovrà rendere conto in aula, nell’udienza preliminare calendarizzata il prossimo 12 marzo, davanti alla gup Roberta Malavasi.