Ester Mieli: “In FdI siamo contro ogni regime, la sinistra fa finta di non vedere l’odio antisemita”
«Nel dna di Fratelli d’Italia, il partito di cui orgogliosamente faccio parte, non ci sono nostalgie fasciste, razziste, antisemite. C’è, semmai, il rifiuto per ogni regime, passato, presente e futuro». Lo sottolinea Ester Mieli, senatrice di Fratelli d’Italia, lei è vicepresidente della Commissione per il contrasto dei fenomeni d’intolleranza, razzismo e antisemitismo, in un’intervista a Paola Di Caro al Corriere della Sera.
“Il Pd ha avuto problemi a votare la mozione contro i totalitarismi”
L’ex portavoce della Comunità ebraica di Roma ha parole nette. «Nel 2019 FdI ha convintamente votato, al Parlamento europeo, una mozione di condanna di tutti i totalitarismi del ‘900. L’unico partito che ha avuto problemi a votarla è stato il Pd italiano – aggiunge -. Da una sinistra così non credo si possano prendere lezioni. Ma forse siamo scomodi perché facciamo battaglie di libertà, per la centralità del Parlamento, perché gli italiani possano esprimersi con il voto, perché il popolo conti».
Ester Mieli: a sinistra fanno finta di non vedere gli antisemiti
Semmai, aggiunge la nipote di Alberto Mieli, scrittore e superstite dell’Olocausto, il 27 gennaio Giorno della Memoria «molti scrivono “mai più”, ma quello su cui il governo punta da una parte è la commemorazione giusta e dall’altra parte la difesa giornaliera contro tutti gli atti di discriminazione – conclude -. Perché troppo spesso i governi precedenti e la sinistra di oggi ci hanno abituato al silenzio e all’indifferenza davanti a manifestazioni dove cori, slogan, bandiere strappate o striscioni antisemiti hanno fatto da padroni, fingendo di non vedere quello che stava avvenendo».
Alla domanda se ci sia il timore di nuovi rigurgiti di antisemitismo, la risposta è allarmata. «Pensavamo che i magazzini dell’odio fossero sprovvisti – risponde la senatrice di Fratelli d’Italia – ma dopo il 7 ottobre, giorno dell’atroce attacco terroristico di Hamas, si sono di nuovo riempiti di merce. Credo ci sia un serio pericolo di risorgere dell’antisemitismo a sinistra e violento. Quello che è accaduto a Vicenza è sintomatico. Lì i centri sociali hanno protestato in nome della pace mettendo in piazza un violento antisemitismo riversato sulla pelle delle forze dell’ordine. Su questi fatti – conclude Mieli – la sinistra non può restare indifferente».