Ecuador, 329 arresti fra le bande criminali, 13 per terrorismo. La Colombia schiera l’esercito ai confini

11 Gen 2024 15:46 - di Redazione

Sono al momento 329 i membri delle bande criminali arrestati dall’esercito e dalla polizia in Ecuador dove nelle ultime ore è esploso il caos dopo che l’8 gennaio il presidente, il 36enne Daniel  Noboa, ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese e imposto il coprifuoco a causa di una serie di evasioni clamorose dalle carceri del Paese, ora sull’orlo di una guerra civile.

Centrotrentanove persone, tra cui 125 guardie penitenziarie e 14 dipendenti amministrativi, sono tuttora tenute in ostaggio in Ecuador all’interno dei cinque carceri di Azuay, Canar, Napo, Tungurahua e Cotopaxi.

Non è, al momento, confermata la veridicità dei video che circolano sui social in cui si vedono esecuzioni sommarie di ostaggi in carcere.

La situazione resta tesissima e incerta. Cinque membri delle bande che hanno messo a ferro e fuoco il paese sono stati eliminati mentre i giudici hanno disposto la custodia cautelare per reati di terrorismo per undici dei 13 sospetti arrestati per l’irruzione nella sede dell’emittente TC Television, presa d’assalto da un gruppo armato.

Gli altri due detenuti, minori, sono stati inviati in un centro minorile, sempre con l’accusa di terrorismo.

I tredici fermati hanno tra i 16 ed i 26 anni di età, secondo quanto reso noto dal generale della polizia nazionale Cesar Zapata, citato da ‘Metroecuador‘.

Per il reato di terrorismo sono previste pene fino a 26 anni di reclusione, fino a 8 per i minori.

“Abbiamo confiscato 61 armi di diverso calibro, 418 munizioni, 24 ordigni esplosivi e abbiamo arrestato 329 terroristi – ha riferito Jaime Vela Eraso, capo del comando congiunto delle forze armate. – Quarantuno persone sono state liberate dalla prigionia. Abbiamo eliminato cinque terroristi”, ha detto alla conferenza trasmessa dalla televisione Ecuavisa.

Il funzionario militare ha sottolineato che dopo gli scontri con tre bande criminali armate, le forze di sicurezza hanno riportato in prigione 28 prigionieri fuggiti.

Vela Eraso ha aggiunto che nelle carceri dove sono avvenuti scontri non sono stati uccisi ostaggi.

Il 9 gennaio, il presidente ecuadoriano Daniel Noboa ha firmato un decreto che riconosce il “conflitto armato interno” del Paese e ha ordinato la neutralizzazione di 22 bande criminali.

L’annuncio faceva seguito proprio alla presa di ostaggi dei dipendenti di TC Television che trasmettevano in diretta da uno studio a Guayaquil.

La situazione della sicurezza in Ecuador è peggiorata il 7 gennaio dopo che il leader della banda criminale Los Choneros, soprannominato Fito, è evaso dal carcere. Alla fuga sono seguite rivolte in diverse carceri.

Ma il presidente dell’Ecuador si dice fiducioso di riuscire a riportare l’ordine nel Paese.

Il sostegno unanime del Parlamento di Quito alla legge di emergenza messa in atto dal governo per combattere la violenza in corso in Ecuador dimostra, secondo Daniel Noboa, che “il Paese è unito’” ed è per questo che “usciremo vincitori da questo conflitto”.

Il Parlamento dell’Ecuador ha appoggiato all’unanimità il Decreto esecutivo 111 che riconosce un conflitto armato interno nel Paese e prevede l’intervento delle Forze armate per neutralizzare i 22 gruppi terroristici.

“Siamo convinti che usciremo vittoriosi da questo conflitto. Il sostegno dei cittadini e dei partiti politici è fondamentale per uscire dall’oscurità e avere giorni migliori per tutti. Cedere al male, mai. Combattere instancabilmente, sempre. Viva l’Ecuador”, ha detto Noboa.

L’esercito colombiano ha, intanto, dispiegato 180 militari alla frontiera con l’Ecuador come misura di sicurezza preventiva a fronte della situazione nel paese vicino.

“I militari assisteranno le operazioni di sicurezza, pronti a reagire a qualunque situazione”, ha avvertito l’esercito colombiano sul suo account X.

Le autorità peruviane avevano già dichiarato il giorno precedente lo stato di emergenza per 60 giorni nella zona di frontiera con Ecuador e Colombia, rafforzando la presenza delle forze di polizia a seguito degli eventi in Ecuador.

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