Dolia – Gaeta

12 Gen 2024 0:01 - di Redazione

Dolia
Piazza Conca, 22 – 04024 Gaeta
Telefono: 0771/65129
Sito Internet: www.doliagaeta.it

Tipologia: ricercata
Prezzi: antipasti 19/23€, primi 24/27€, secondi 29/30€
Chiusura: Martedì e Mercoledì

OFFERTA
Questo ristorante ha avuto il merito, un paio di anni fa, di portare la ristorazione gourmand a Gaeta, splendida cittadina marinara con solide tradizioni culinarie che lo chef di Dolia, Emilio Corrado, reinterpreta in piatti dalla spiccata personalità e dalle riuscite contaminazioni (ampio l’uso di spezie). Si può provare la sua cucina, che si avvale della consulenza di Francesco Apreda, scegliendo à la carte oppure optando per uno dei tre percorsi degustazione da 4, 5 e 7 portate rispettivamente a 65, 75 e 90 euro, vincolanti per l’intero tavolo. Deliziosi gli appetizer con cui siamo stati accolti: due rivisitazioni della tiella, una sferica di baccalà e patate e una a triangolo fritto di polpo, pomodori e olive, delle sfoglie di acqua di olive con semi di sesamo bianco e nero e curcuma e una saporita oliva ripiena di provolone di Recco mantecato con vino rosso. Eccellente pure il filoncino a lievitazione naturale con farina semi integrale del molino Cipolla di Terracina servito insieme a grissini, a una mousse di bufala e a una ciotolina di un olio EVO locale. Incisiva ed equilibrata la vellutata di patate e mandorle con polpa di ricci e cozze, con alici a pezzetti e crunch al carbone vegetale, delicato il carpaccio di ricciola con sesamo piccante e torpedino, ma la palma di miglior antipasto va a nostro avviso al polpo braciato, dalla consistenza perfetta (tenera e callosa) servito con una salsa di cocco e friggitelli. Lieve calo con entrambi i primi provati: i capellini al sugo di sparnocchie con tartare di sparnocchie e seppie e olio al trombolotto erano molto saporiti ma con la pasta poco cotta a dare la fastidiosa sensazione di quando si assaggia la pasta fresca cruda; problema condiviso con i ravioli cotti al vapore ripieni di pesce in cassetta (pesce usato per la paranza). Si ritorna su ottimi livelli con la coda di rospo alla brace (cottura perfetta) servita con pak choi e limone, per proseguire con l’ormai classica samosa di sfogliatella con amarene e gelato al pistacchio, una vera esplosione di gusto, apprezzata appieno grazie anche al rinfrescante pre-dessert – rivisitazione della caprese – che l’aveva preceduta. Chiusura con un buon espresso realizzato con un blend di arabiche da uno noto torrefattore triestino per lo chef Apreda accompagnato da piccola pasticceria.

AMBIENTE
Un arredo elegante senza risultare pesante che accoglie già nel curato spazio all’aperto, anche se il meglio sé lo dà nelle salette interne con tavoli in legno lasciato a vista a contrasto con l’azzurro di una parte delle pareti.

SERVIZIO
Molto cortese e disponibile, con la titolare preparatissima anche sul fronte vino e non potrebbe essere altrimenti visto che è socia della cantina Fra I Monti di Cassino. A voler trovare un difetto, la poca spontaneità, con gli aneddoti sui piatti esposti con le stesse, identiche parole a tutti i tavoli, in un racconto che somiglia molto ad una recita.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net

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