Caso Tidei, la procura di Civitavecchia chiude le indagini su Angeletti per revenge porn
La Procura di Civitavecchia ha chiuso le indagini, scaturite da una denuncia del sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei, nel fascicolo a carico dell’ex consigliere comunale Roberto Angeletti. Che è accusato di revenge porn e pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale. Il procedimento vede coinvolte altre tre perone tra cui la sorella di Angeletti.
Civitavecchia, la procura chiude le indagini su revenge porn
A tirare in ballo Angeletti è stato il sindaco di Civitavecchia, 77 anni, esponente di spicco della sinistra laziale (Italia Viva ex Pd), travolto dallo scandalo a luci rosse per le immagini piccanti che lo ritraggono mentre fa sesso con un impiegata ministeriale nel suo ufficio. Scene divenute di pubblico dominio dopo la loro diffusione in chat perché finiti, con tanto di filmati, in una inchiesta per corruzione denunciata dallo stesso sindaco. Che coinvolge un imprenditore romano e due consiglieri comunali di opposizione.
Respinta la richiesta di sequestro del video
In particolare, nel capo di imputazione citato dal gip nel provvedimento con cui ha respinto la richiesta di sequestro del video, si dice che Angeletti “ha estratto copia quale indagato in altro procedimento delle registrazioni. E dopo aver individuato una registrazione penalmente irrilevante che riprendeva Tidei intento a consumare un rapporto sessuale all’interno dell’aula consiliare soggetta ad intercettazione, la faceva circolare sia mostrandola sia inviandola alla sorella tramite whatsapp” la quale a sua volta la girava ad altre persone.
Tidei si difende: hanno usato video estranei all’inchiesta
“Hanno usato contro di me quattromila ore di video e fatti estranei all’inchiesta sulla corruzione e irrilevanti – dice il primo cittadino quando decide si uscire dal silenzio. “Il fatto è che oggi qualsiasi fonte può inventare qualsiasi cosa contro di me. E sostenere di averla trovata nel materiale che la Procura ha risequestrato dopo averlo dato, per sbaglio, ad Angeletti. Si tratta di 4000 ore di video e altrettante intercettazioni telefoniche, di cui in teoria sarebbero previsti la segregazione e l’arresto per chi lo pubblica, in base alla legge Severino”.
Angeletti: quel materiale mi spettava
“Quel materiale mi spettava”, ha detto, invece, Angelucci in un’intervista a Quarta Repubblica. “A livello giuridico lo potevo avere. Non posso divulgarlo ovviamente, parlo dei filmati dove si vede il sindaco Tidei che fa sesso con una donna. Con lei ci ho parlato nei giorni scorsi, le ho detto che mi spiace ma che non dipende da me tutta questa storia. “Mi sono accorto di quel video dopo 2/3 giorni che avevo preso gli atti. Mi sono messo giorno e notte a valutare il materiale. Erano 25 mila file, un “lavorone”.