Andrea Aprea – Milano

4 Gen 2024 0:01 - di Redazione

Andrea Aprea
Corso Venezia, 52 c/o Fondazione Luigi Rovati – 20122 Milano
Tel. 02/38273030
Sito Internet: www.andreaaprea.com

Tipologia: ricercata
Prezzi: menù degustazione 160, 185, 200 euro
Chiusura: Domenica e Lunedì; a pranzo

OFFERTA
Ubicato all’ultimo piano del Palazzo Rovati, il ristorante di Andrea Aprea propone una cucina ricercata che affonda le radici nella tradizione italiana, in particolare quella partenopea, terra di origine dello chef, a cui tra l’altro, ha dedicato uno dei tre menù degustazione, il Partenope (185 euro). Gli altri due sono Contemporaneità a 160€, che comprende piatti nuovi che cambiano periodicamente, e Signature a 200€, un intero percorso dedicato ai suoi piatti più iconici. Tra questi ultimi non manca mai la “caprese dolce-salata”, una sfera bianca sottile, leggermente dolce e croccante, che racchiude una spuma di mozzarella adagiata su una densa salsa di pomodoro e basilico. È stata preceduta dal simpatico aperitivo “anni ’80”, a base di finger food che richiamano alla mente gli snack che andavano (e che vanno) per la maggiore anche oggi, rielaborati in chiave gourmet: una sfera frizzante che “scoppietta” in bocca contiene lo spritz, una sfoglia ricoperta di paprika e ripiena di formaggio di capra, una tartelletta con crema di olive e arance a simulare le olive e un bignè al sapore di cocktail di gamberi. L’antipasto vero e proprio era un carpaccio sottile di anatra intervallato a degli scampi crudi, pezzetti di ciliegia e gocce di foie gras e di olio all’eucalipto, in cui però l’abbinamento non ci ha convinti del tutto, visto che il sapore del crostaceo era completamente obnubilato dal resto. Eccellente il risotto con porro, sgombro affumicato, ravanelli marinati e mucillagine di fave di cacao fermentate, con queste ultime a donare una spinta acida che ben bilanciava gli altri ingredienti. Tenero l’agnello servito in diversi modi: l’animella “alla milanese” con soffritto alla napoletana, cubetti di lingua in spuma di salsa verde, lombo lardellato e pancia con bieta sbollentata e crema di provola affumicata, per un insieme dal sapore deciso ed equilibrato. Prima del dolce vero e proprio non può mancare lo scenografico pre-dessert che vede una nuvola di azoto liquido espandersi da un cestino di limoni portato al tavolo insieme alla coppetta di granita e crema al limone. Questo fresco intermezzo ha preceduto il dolce “pesca, ginepro e cioccolato bianco”, a base di pezzetti di pesca, ciuffi di crema di cioccolato bianco e sfoglia croccante, discreto e nulla più. Ben estratto il caffè in chiusura di cena, con aroma e crema persistenti.

AMBIENTE
Il ristorante è situato all’ultimo piano della fondazione ed è arredato in modo elegante e moderno, con la prima sala che permette di assistere al lavoro della cucina, essendo interamente a vista. I tavoli sono ben distanziati e dalla mise en place curata.

SERVIZIO
Professionale, cortese e giusto nei tempi, con lo chef in persona che ogni tanto si assicura che tutto vada bene.

Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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