“Acque minerali sottoposte a trattamenti proibiti”: Nestlé nel mirino delle autorità francesi

29 Gen 2024 15:29 - di Laura Ferrari
acque minerali

Nestlé Waters, il più grande produttore mondiale di acque minerali, ha fatto ricorso in Francia a trattamenti vietati con filtri a raggi ultravioletti e carbone attivo per alcuni dei suoi prodotti. La filiale della multinazionale elvetica Nestlé ha confermato all’agenzia Afp la notizia pubblicata oggi dal quotidiano francese Les Echos.

Nestlé ammette: abbiamo usato filtrazioni non aurotizzate

La legge francese vieta qualsiasi disinfezione dell’acqua minerale, che deve essere naturalmente di alta qualità microbiologica, a differenza dell’acqua del rubinetto, che viene trattata prima di diventare potabile. L’interpretazione di queste disposizioni esclude il ricorso a raggi ultravioletti e a filtri a carbone attivo.

L’azienda numero uno al mondo di acque minerali, Nestlé Waters , ha informato le autorità francesi nel 2021 di aver utilizzato trattamenti ultravioletti vietati e filtri a carboni attivi su alcune delle sue acque minerali per mantenere “la loro sicurezza alimentare” confermando le informazioni di Les Echos. Anche se questi trattamenti “hanno sempre mirato a garantire la sicurezza alimentare” essi “hanno portato l’azienda a perdere di vista la questione della conformità normativa” , ha spiegato Nestlé Waters. I marchi interessati, Perrier, Vittel, Hépar e Contrex, tutti di proprietà di Nestlé, sono ormai “pienamente conformi al quadro normativo applicabile in Francia”, assicura la multinazionale.

Confermato lo scoop del giornale francese Les Echos

L’azienda giustifica l’uso di queste tecniche con “cambiamenti dell’ambiente attorno alle sue sorgenti, che a volte possono rendere difficile il mantenimento della stabilità delle caratteristiche essenziali” delle sue acque, vale a dire la loro sicurezza alimentare (nessun inquinamento) e la loro composizione minerale. “Diversi elementi chimici o microbiologici” che si accumulano quando “l’acqua passa attraverso le falde acquifere o attraverso il suo percorso nelle tubazioni della fabbrica”  hanno richiesto l’uso di questi filtri, afferma Muriel Lienau, presidente di Nestlé Francia, in un’intervista all’AFP. Queste pratiche erano un “patrimonio del passato” , affermando di non poter datare con precisione la loro introduzione.

 

 

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