“Viva l’Italia antifascista, sempre”: il Pd sbarca su Threads e si fa insultare già al primo post
Il Pd è sbarcato ieri su Threads, il nuovo social targato Meta di Mark Zuckerberg che si propone di fare concorrenza a X. Lo ha fatto cogliendo l’occasione di ribadire da subito quale sia il suo approccio alle novità: il torcicollo, accompagnato dalla ricerca spasmodica di una qualche nuova icona estemporanea. “Viva l’Italia antifascista, sempre. Anche su Threads”, è stato il primo post del profilo ufficiale dem, accompagnato da un pugno chiuso e che occhieggia chiaramente all’urlatore della Scala.
I commenti di insulto al primo post del Pd su Threads
Dopo circa 20 ore quel post ha collezionato qualcosa più di 500 commenti, i primi dei quali sono una sequela di insulti. “Che retorica insopportabile. Serve contenuto, non demagogia”, scrive Vittorio, il primo in assoluto a commentare. “Madonna davvero, sembra di stare nel 1920. Con tutti i problemi che ci sono oggi…si diano ‘na svegliata (tutti eh)”, si legge nel secondo commento. Il terzo non è chiarissimo, ma non sembra comunque particolarmente lusinghiero: “*rutto* Ma ancora che fate i sinistroidi?”. Contribuisce, per altro, a portare il confronto a livelli particolarmente raffinati: “E tu il fascistoide?”, gli risponde il quarto utente.
Insulti e prese in giro: l’autolesionismo dem non perde occasione per manifestarsi
Il quinto insiste sul tema dei rutti, che evidentemente appassionano, mentre il sesto commenta laconico “iniziamo bene anche qui”. C’è chi ne approfitta per recriminare rispetto alla posizione su Israele e chi, subito dopo, chiede: “Come si blocca su Threads?”. C’è poi l’intervento di un chiaro provocatore fautore della cultura patriarcale: “Viva la F… sempre, anche su Threads”. E anche lui si porta dietro una riflessione di alto livello, con un altro utente che immediatamente gli risponde “Viva la sor…”. Picchi di eleganza che, comunque, non distraggono dal filone principale: l’insulto libero al Pd. “Pure qua fate schifo”, scrive l’utente successivo. “Concordo pienamente”, gli risponde subito un altro. E tanto risulta sufficiente. Anche perché dopo si iniziano a trovare anche le bestemmie.